L’Italia del vino si sta ritagliando un ruolo sempre più importante a Vinexpo Paris, la fiera dedicata al mondo enologico e degli alcolici che, nel 2024, si terrà dal 12 al 14 febbraio nel centro di Parigi. In occasione della prossima edizione, la Penisola – che è il secondo Paese produttore espositore dopo la Francia – avrà per la prima un intero padiglione dedicato, corrispondente a un aumento della superficie espositiva del 75% rispetto al 2023. Uno spazio che sarà così in grado di ospitare le cantine delle principali regioni del vino italiano: Veneto, Abruzzo, Piemonte, Sicilia (nuova regione espositrice), Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria, Campania, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana.
Parteciperanno, inoltre, l’agenzia Ice, il Consorzio Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Vini del Piemonte, l’Italian Signature Wines Academy, il Consorzio Vino Chianti Classico, l’Enoteca Regionale Emila Romagna e il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Prosecco.
L’Italia sarà così tra i protagonisti insieme in un’edizione che conterà 3.900 espositori da 50 Paesi produttori e 40mila visitatori attesi, con un aumento degli internazionali (e quindi francesi esclusi) pari al 35 per cento. Tra le grandi novità di questa imminente edizione, la partecipazione per la prima volta di Tunisia, Polonia, Nuova Zelanda, Irlanda, Marocco, Moldavia, Slovacchia, Estonia, lo stato della Virginia per gli Stati Uniti e la Sicilia per l’Italia.
In occasione dell’evento verranno poi organizzate diverse conferenze: quelle promosse dal California Wine Institute che riguarderanno i vini dello Stato di New York, dell’Oregon e della California, e “Analisi delle principali tendenze che influenzeranno le vendite di vino e alcolici nei prossimi 24 mesi”, moderata da Hopscotch Sopexa. Si aggiungono tre masterclass italiane organizzate dall’Ersa – Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale, una grande degustazione del Gambero Rosso e una tavola rotonda moderata da Miles Beale, direttore generale della Wine and Spirit Trade Association sulle conseguenze della liberalizzazione del settore vitivinicolo a seguito della consultazione del governo britannico sulla rimozione della legislazione e della burocrazia dell’Unione Europea.
Nel 2024, anche le altre tipologie alcoliche godranno di un’attenzione particolare: la superficie espositiva degli spirits sarà incrementata del 25% e verranno introdotte anche birre e sidri. Gli espositori no-low alcol cresceranno inoltre del 50 per cento.
“L’industria del vino e degli alcolici oggi è un mondo ad un bivio”, afferma Rodolphe Lameyse, direttore generale di Vinexposium. “Deve affrontare molteplici sfide come il cambiamento climatico, le mutevoli aspettative dei consumatori, i conflitti geopolitici sullo sfondo di questioni economiche e commerciali. In questo contesto, tutta la filiera del vino e degli alcolici è alla ricerca di soluzioni che ne supportino la necessaria evoluzione”. In questo contesto, Vinexposium “ha un ruolo chiave da svolgere nei confronti degli operatori in qualità di partner della filiera su scala internazionale. Dopo cinque anni di continua crescita, il più grande evento del Gruppo Vinexposium entra in un nuovo ciclo e si sta affermando come il marketplace dove si affrontano anche le grandi sfide economiche e sociali legate al mondo del vino e degli alcolici”.