Numeri in crescita per Terre Cevico che ha archiviato l’esercizio 2021/2022, chiuso lo scorso 31 luglio, registrando un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro, in aumento del 15,3% sull’anno precedente. L’incremento, come spiegato dalla cooperativa, è stato sospinto dalla crescita nei mercati esteri e dall’acquisizione del 60% di Orion Wines, azienda trentina con proprietà anche in Puglia.
Infatti, quasi una bottiglia su due arriva dai mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi in giro per il mondo e una quota export arrivata a 72,9 milioni di euro, in aumento del 40% sullo scorso anno. I mercati di maggiore incidenza per l’imbottigliato sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania.
In crescita, inoltre, anche il vino biologico venduto che segna un +7 per cento. Un aumento reso possibile anche grazie all’apertura a nuovi mercati come la Corea del Sud, a cui si aggiungono le ottime performance in Oriente, come Taiwan e Giappone, e nord Europa, Svezia in primis.
Il patrimonio netto aggregato è invece arrivato a 86 milioni di euro (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,9 milioni di euro (contro i 6,4 milioni dell’anno prima).
Gli investimenti hanno raggiunto la cifra di 7,4 milioni di euro in aree di intervento orientate nella messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione, e nell’impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.
“Terre Cevico non si è mai fermato in questi anni caratterizzati da pandemia, crisi energetica e materie prime, guerra tra Russia ed Ucraina”, ha dichiarato in una nota stampa il Presidente Marco Nannetti. “Abbiamo attraversato mille difficoltà, ci siamo reinventati un modello organizzativo e stiamo rivedendo anche il riassetto del Gruppo per i prossimi anni. Questo per consentire ai nostri soci di essere sempre protagonisti sui mercati nazionali ed internazionali”.