Riso, oro e zafferano rimarrà il piatto di riferimento della cucina milanese, così come Gualtiero Marchesi continuerà a esserne protagonista in via Filodrammatici a Milano. Certo sotto il porticato del Teatro alla Scala di Milano non ci sarà più il Marchesino. Ma a sostituirlo sarà una sua evoluzione. Si chiamerà Ristorante Teatro alla Scala–Il Foyer, avrà ancora la famiglia nella sua gerenza, ma soprattutto avrà in cucina l’ultimo collaboratore del maestro: Anatolij Franzese.
Il nuovo chef, prima di approdare nel 2016 alla corte di Marchesi, aveva mosso i suoi primi passi a Napoli per poi maturare esperienze al fianco di Antonio Mellino e Giorgio Locatelli a Londra. A lui andrà il compito di proporre un menù innovativo e caratterizzato dalla rielaborazione di ricette della tradizione italiana senza perdere di vista, ma in chiave contemporanea, le creazioni dello stesso Gualtiero Marchesi. Rinnovato con l’intento di essere vissuto dalle otto del mattino alle due di notte, a partire da giugno, Il Foyer ha puntato forte anche sulla pasticceria, affidata a Matias Ortiz, già all’opera da Ernst Knam e al fianco di Kim Kyunjoon nel tristellato Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo)
Lo stesso discorso vale per il bar, dove la lista dei cocktail è stata curata da Matteo De Palma, figlio di un percorso tutto milanese (Park Hyatt, il Grand Hotel et de Milan e il Principe di Savoia) che ha creato una carta tutta dedicata alle sette note: naturalmente classiche. A cambiare, rispetto al passato, è anche il vestito del Foyer, che è stato disegnato dall’architetto Michael Vincent Uy e che è ispirato ai decori del Teatro alla Scala. Mentre il ritorno alle origini è tutto nel nuovo logo, dove il piatto di Riso, oro e zafferano, naturalmente presente anche nel menù, è l’omaggio a Gualtiero Marchesi.
Fabio Gibellino