Settimana bianca tra le nevi di St. Moritz per Langosteria. Dall’8 al 15 febbraio, il Mountain Club El Paradiso ha invitato il gruppo di ristorazione milanese, scegliendolo come partner per proporre ai suoi ospiti dei piatti on-top rispetto al proprio menù. La conclusione in grande stile è stata la cena del 15 sera, una special dinner con 90 invitati saliti al Paradiso con mezzi speciali che hanno potuto degustare in notturna uno special menù. “Ci siamo divertiti, e Langosteria del resto è gioia”, racconta a Pambianco Wine&Food il fondatore e ceo Enrico Buonocore. “Ma è stata anche e soprattutto un’occasione di visibilità internazionale perché la clientela de El Paradiso, un luogo che funziona ‘a membership’, arriva da tutto il mondo. Abbiamo colto quest’opportunità per divertirci e per presentare il nostro progetto con la volontà di farlo crescere”.
Intanto è tempo di bilanci per Langosteria Holding, e quello del 2019 è in crescita a doppia cifra. Si parla di 22 milioni di ricavi contro i 18 dell’esercizio precedente. Un contributo fondamentale all’espansione è arrivato da Langosteria Bistrot, che nel 2018 aveva scontato i quattro mesi di chiusura per lavori. “La ristrutturazione, che ci ha permesso anche di creare una richiestissima private dining room, ha comportato una crescita notevole di incassi, con l’allineamento agli altri due locali milanesi e con il potenziamento della parte drink”, aggiunge Buonocore. “Ma la crescita è stata generale e tutti i tre locali di Milano hanno performato double digit. Il quarto, a Paraggi in Liguria, ha chiuso in linea con il 2018 nonostante il mese in meno di attività, conseguenza della mareggiata che lo aveva colpito”.
Langosteria punta a crescere, ma non c’è ancora nulla di definito. L’ingresso come socio di minoranza di Archive, società interamente controllata dalla famiglia Ruffini (Moncler), ha certamente rafforzato le ambizioni del gruppo, anche se Buonocore afferma: “A livello progettuale c’è continuità rispetto al piano industriale già delineato prima del loro ingresso. Insieme stiamo costruendo i prossimi passi, che vedranno Langosteria impegnata in aperture mirate non tanto all’ottenimento di un business finanziario, quanto piuttosto a una ristorazione focalizzata in luoghi dove esiste una solida cultura gastronomica. Guardiamo quindi a città dove esiste una storia di ristorazione importante, dove la gente ama mangiare e dove potremo misurarci con un territorio evoluto”. I rumors indicano Parigi come prossima apertura, ma Buonocore smentisce accordi già delineati.