Con la scomparsa di Paolo Marzotto, mancato il 25 maggio all’età di 89 anni, se ne va un pezzo di storia della moda e del vino italiano. Fu presidente della holding Zignago (a cui fa capo Gruppo Santa Margherita), ideatore dell’operazione che portò nel 1993 all’acquisizione del 60% di Ca’ del Bosco e fondatore di Baglio di Pianetto, azienda vitivinicola con sede e vigneti nel territorio di Santa Cristina Gela, a pochi chilometri da Palermo, che ha rappresentato la sua ultima grande sfida nel mondo del vino. Una sfida intrapresa nel 1997 e ampliata l’anno successivo con l’acquisizione della tenuta in val di Noto.
“Il Conte si innamorò di quest’isola fin da bambino – ha ricordato in una nota l’ad di Baglio di Pianetto, Renato De Bartoli – tanto che si narra di un episodio in cui a 7 anni, durante un viaggio da queste parti, chiese a sua mamma di acquistargli una bottiglia di vino. Ha avviato qui il suo progetto, creando lavoro e ricchezza per il nostro territorio e contribuendo a fare apprezzare a un pubblico di intenditori e non solo i grandi vini siciliani, dal Nero d’Avola all’Insolia”.
Paolo Marzotto era il quinto dei sette figli di Gaetano Marzotto junior. Dopo aver operato nel gruppo tessile di Valdagno, si era dedicato sempre più alle sue passioni, in particolare al vino e ai motori. Si era inoltre contraddistinto nell’ambito artistico come vero e proprio mecenate, con varie donazioni per la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico italiano.