Lentamente, la ristorazione sta risalendo la china. Nella settimana del 25 maggio, secondo i dati sui consumi fuori casa elaborati da The Npd Group, la spesa è stata di poco superiore alla metà (51%) di quanto rilevato a inizio anno, che fu un momento particolarmente favorevole al mondo horeca. Tutto ciò avviene mentre i ristoranti devono fare i conti con le restrizioni indotte dalle misure rese obbligatorie dai decreti governativi, come ad esempio il distanziamento tra i tavoli che ha ridotto il numero dei coperti, e mentre non tutti i locali hanno già riaperto. Al tempo stesso, la disponibilità da parte delle amministrazioni locali a concedere più spazio all’esterno per la ristorazione senza inasprire la tassa di occupazione del suolo pubblico sta parzialmente compensando la riduzione degli spazi interni, ma non tutti i locali possono usufruire di questa possibilità.
“Alcuni ristoratori hanno cambiato modello di business introducendo il delivery o l’asporto, altri fanno fatica ad adeguarsi alle misure restrittive richieste”, osserva Matteo Figura, direttore foodservice Italia presso The Npd Group. “I dati ci indicano che sul fronte della domanda c’è una crescente voglia di ritorno alle abitudini del fuori casa, seppur accettando modalità di consumo diverse rispetto a prima”.
In particolare, l’80% dei consumatori interpellati dalla società evidenzia che l’igiene dei ristoranti sarà più importante di prima, il 77% preferirà ristoranti che applicano regole severe per prevenire il contagio e il 75% dichiara che preferirà ristoranti che garantiscono la distanza sociale.
L’atteggiamento del cliente della ristorazione sarà prevalentemente orientato alla cautela. “Ci vorrà ancora del tempo prima che queste occasioni tornino ad essere delle abitudini. Il mercato ripartirà dalle occasioni più funzionali legate al ritorno alla vita normale come per esempio colazioni, pranzi durante le ore di lavoro o spuntini durante la giornata. Consumi fuori casa necessari facilmente fruibili con il take away o da soli in bar e ristoranti”, conclude Figura.