La redditività premia le aziende del vino private e a maggior capitalizzazione. Il risultato è emerso dallo studio condotto da Luca Castagnetti di Studio Impresa in occasione di VinoVip Cortina, manifestazione giunta alla 13esima edizione e tenutasi negli scorsi giorni.
Analizzando i bilanci 2021 di 373 aziende del vino, di cui 187 private e 186 cooperative, è emerso che le prime vantano redditività nettamente superiori alle seconde, con un ebitda percentuale del 12,17% (+11,34% sul 2019 e +12,89% sul 2020) contro il 5,23% delle coop (-6,27 per cento sul 2019 ma sostanzialmente stabile sul 2020 ). Per entrambi i gruppi, il fatturato totale 2021 si aggira sui 4 miliardi di euro.
Ma non solo. Suddividendo le società per asset ‘light’ o ‘strong’, ovvero con minore o maggiore incidenza delle immobilizzazioni (come la proprietà terriera) sul fatturato, e tenendo come mediana il 29,7%, è emerso che le aziende maggiormente capitalizzate hanno a loro volta redditività più elevate. Quelle private con asset strong, e quindi con un valore superiore al 29,7%, hanno un ebitda del 15,72%, contro il 10,36% di quelle ad asset light. Le prime, inoltre, hanno una posizione finanziaria netta totale di 531,8 milioni nel 2021 (-20,8 sul 2019 e -12,45% sul 2020), mentre le seconde di 204,8 milioni (-34,56% sul 2019 e -26,4% sul 2020).
Considerando lo spaccato per tipologia di vino prodotto, emerge che le aziende di Bolgheri, tutte private, hanno un ebitda addirittura del 40,32 per cento. Passando al metodo classico, le aziende private hanno una redditività del 26,4%, che sale al 34,49% per le strong e scende al 22,47% per le light. Qui, le private hanno realizzato un fatturato totale di 231,5 milioni nel 2021 (+18,5% sul 2019) mentre le coop di 189,7 milioni (+16,69% sul 2019), per un totale complessivo di 421,2 milioni (+17,7% su due anni prima).