A poco meno di un anno dal riassetto societario, Settimo Pizzolato Holding, proprietaria di La Cantina Pizzolato, allarga i suoi confini regionali e si spinge fino alla Toscana per acquisire dalla famiglia Borella la Casale III, azienda di 40 ettari, 4,5 dei quali a vigneti e altrettanti a ulivo, il cui comune denominatore è la viticoltura biologica.
Per la realtà di Villorba (Treviso), l’operazione guarda a un investimento più qualitativo che quantitativo. Infatti, per la cantina di Val d’Elsa, l’ambizione iniziale di fatturato è di circa 200 mila euro da ottenersi attraverso la valorizzazione di una produzione da 20-25mila bottiglie, a partire dal neonato Edoardo Pi chianti Colli Senesi Docg, vino naturalmente biologico che, nelle intenzioni, dovrebbe anticipare anche la nascita di un rosso toscano Igt.
Un investimento che, considerando la superficie produttiva del momento, poco incide sul bilancio di una società che, con i suoi 85 ettari di proprietà e i suoi quaranta conferitori, tutti certificati bio, nel 2021 ha prodotto 8 milioni di bottiglie e generato ricavi per 22 milioni di euro, il 94% arrivato dalle esportazioni in oltre trenta paesi.
Per Settimo Pizzolato, a capo della Holding, “questo è il nostro desiderio di progredire in una selezionata e piccola produzione biologica di Chianti Colli Senesi Docg e dell’olio extravergine di oliva, dedicarsi all’accoglienza degli ospiti e alla cura del territorio, continuando con un’agricoltura sana, biologica e autentica”. Scelta che rispecchia una filosofia ben precisa che, in quarant’anni di esperienza ha portato La Cantina Pizzolato a ottenere certificazioni un po’ da tutto il mondo.