Il progetto de La Collina dei Ciliegi si arricchisce di tanti nuovi capitoli. L’azienda della Valpantena (Verona) di proprietà di Massimo Gianolli, imprenditore della finanza e presidente di Generalfinance (azienda leader nel factoring), ha trovato ulteriore slancio dal recente accordo con il gruppo francese Advini, che ha dato origine alla joint venture Advini Italia per il posizionamento delle etichette dei fine wine de La Collina dei Ciliegi (l’Amarone, le collezioni “Classica” e “Riserve”, i nuovi cru del Super Valpantena) nell’horeca degli oltre 100 Paesi dove opera la rete distributiva di Advini e per la distribuzione in Italia e all’estero della label Borgo dei Ciliegi, ma anche per l’ingresso del resort Ca’ del Moro Wine Retreat, situato tra i colli veronesi, in una rete che comprende già 6 resort e 5 ristoranti di Advini nei vigneti di Francia e Sudafrica.
In aggiunta, i vini dell’azienda di Gianolli stanno per rafforzare la loro presenza in Cina grazie a un accordo appena raggiunto con Divino, piattaforma online ideata e gestita da un nome ben noto nel mondo wine: si tratta di Alexander Hofer, già direttore generale per cinque anni di Gruppo Italiano Vini nella filiale Uk e successivamente direttore commerciale e marketing per Santa Margherita. “Ci rivolgeremo direttamente al consumatore, consegnando i prodotti entro un massimo di 4 giorni dall’ordine. Stiamo ora ultimando la parte più complessa, quella legata alla registrazione dei prodotti in base alla normativa cinese”, spiega a Pambianco Wine&Food Luca Gaudiano, ceo de La Collina dei Ciliegi. La scelta di procedere più decisamente verso il b2c è legata anche alla necessità di posizionare correttamente le etichette dell’azienda, già ben inserita nel mercato cinese grazie anche all’accordo con un distributore controllato in parte dal governo locale. “La Cina si polarizzerà sempre più tra un mercato di qualità rivolto all’horeca da un lato e una concorrenza spietata sul prezzo per l’entry level dall’altro, che non ci riguarda ma che è una delle caratteristiche del consumo di vini. Noi esportiamo qualità e vogliamo comunicare bene il valore dei nostri prodotti”, precisa il ceo.
Intanto continua l’investimento in vigna, con l’ingresso in vinificazione a partire dal 2021 dei primi 7,5 ettari dedicati al progetto Super Valpantena, lanciato nel 2018 con la messa a dimora dei vitigni Corvina e Teroldego in un’area cru tra i 500 e i 700 metri di altitudine attraverso la consulenza di due agronomi di spicco come i coniugi Claude e Lydia Bourguignon, consulenti dei più importanti Châteaux francesi. E al tempo stesso si accelera su quella che è un’idea fissa di Massimo Gianolli: la vendita en primeur, secondo l’uso di Bordeaux, destinata però non ai négociant bensì ad appassionati e investitori privati. “Entro tre anni puntiamo a riservare il 75% del nostro Amarone cru Ciliegio al Club En Primeur, attraverso la sua espansione nazionale e internazionale”, ha affermato Gianolli, precisando che solo quest’anno si sono aggiunti 13 nuovi investitori all’interno del club.
A partire dal 2025, tutti i venti ettari del progetto Super Valpantena saranno in piena vinificazione e si aggiungeranno ai dieci ettari iniziali de La Collina dei Ciliegi. La direzione aziendale è ormai delineata: “Abbiamo concentrato le nostre attenzioni esclusivamente sulla linea Premium. Gli sviluppi futuri riguarderanno sempre più i nostri Amarone, a partire dal cru Ciliegio, e i Super Valpantena. Il posizionamento de La Collina dei Ciliegi sarà il più elevato possibile”, conclude il ceo Gaudiano.