La prima a cadere, la prima a ripartire. È la Cina, che dopo tre mesi di blocco da coronavirus sembrerebbe pronta a spiccare il volo per tornare, seppur lentamente, al business di un tempo, o forse più.
La ripartenza del mercato cinese è stata annunciata nei giorni scorsi da una voce autorevole del vino: quella di Giovanni Geddes da Filicaja, ceo di Frescobaldi e Ornellaia, il quale ha affermato: “Uno spiraglio di luce sembra arrivare dalla Cina per quanto riguarda le vendite di vino, con un graduale aumento degli ordini, soprattutto di Ornellaia 2017, l’ultima annata disponibile sul mercato. Pare davvero che uno dei più importanti mercati per il nostro export, non solo di vino, stia ripartendo. Questo deve essere motivo di grande sollievo e ottimismo non solo per noi, ma per l’intera industria vitivinicola italiana”.
La Cina è una grande potenzialità, perlopiù inespressa, per il vino italiano. La quota cinese sull’export totale è molto bassa: assorbe solo il 6% dell’intera produzione vitivinicola. Anche per questo, Veronafiere è pronta a organizzare una fiera, Wine to Asia (dal 9 all’11 novembre).
Intanto Business Strategies, la società di Silvana Ballotta ben inserita in Cina come formazione al consumatore e sviluppatore di business per le imprese italiane del vino, si prepara a lanciare Winease, piattaforma ideata per promuovere il vino italiano in Cina e facilitarne le vendite in e-commerce. Il progetto Winease è stato creato in collaborazione con Value China, società del gruppo Neosperience specializzata nello sviluppo di tecnologie al servizio del marketing digitale cinese, con il contributo di Interwine, la più antica fiera professionale del vino della Cina continentale, e di Putaojiu.com, società di comunicazione specializzata nel settore vitivinicolo. “La Cina sta ripartendo e questa è un’ottima notizia”, afferma Silvana Ballotta, amministratore delegato di Business Strategies. “Questo periodo di fermo forzato ci ha consentito di mettere a punto un progetto che vede la tecnologia digitale quale elemento innovativo e di rottura rispetto a metodologie che, oramai abbiamo capito, il covid19 ha reso anacronistiche e inappropriate per il futuro che ci aspetta”. Le attese sono importanti: la Cina dovrebbe diventare il secondo consumatore di vino nel 2020, ed è il più grande mercato di e-commerce al mondo con 850 milioni di acquirenti, pari a quasi il 60% della popolazione.