Kfc Italia cresce tanto in termini di fatturato quanto di nuove aperture. L’insegna di fast food parte del gruppo Yum! Brands ha chiuso il 2022 con un giro d’affari di 114 milioni di euro (+70%), frutto di un fatturato medio a ristorante di 1,7 milioni di euro, e punta a crescere di un ulteriore 25% nel 2023 raggiungendo quota 143 milioni.
Attualmente Kfc Italia conta 67 ristoranti dislocati in 15 regioni italiane, di cui il 40% al Nord, il 20% nel Centro e il 40% al Sud, tutti gestiti in franchising.
Proprio per gestire al meglio la rete, l’azienda ha costituito negli scorsi mesi il corporate franchisee Ggc3. La joint venture, nata tra Iverna Holdings e Essebi, “contribuirà in maniera significativa a guidare lo sviluppo e la crescita del marchio Kfc in Italia”, spiega l’azienda.
“I traguardi raggiunti – commenta Corrado Cagnola, responsabile di Kfc in Italia – sono la leva che ci ha spinti a puntare ancora più in alto nelle previsioni di sviluppo dei prossimi cinque anni, a partire da un’importante novità: l’introduzione di un nuovo modello di franchising con l’ingresso nel sistema, a partire da aprile 2023, di un corporate franchisee con un ruolo di leadership a beneficio degli altri franchisee, che si occuperà anche della gestione diretta di numerosi ristoranti del brand”.
Per il prossimo quinquennio, infatti, l’obiettivo è raggiungere il traguardo dei 200 ristoranti sul territorio, triplicando così i numeri attuali e rafforzando la presenza del marchio in tutte le regioni, soprattutto in Lombardia, Lazio, Triveneto, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Sardegna. Dei 200 totali, 38 ristoranti verranno aperti nell’arco dei prossimi 20 mesi, di cui il 30% con servizio Drive Thru, il 30% inseriti in food court di centri commerciali e il 40% nei centri cittadini.
I dati delle vendite nel 2023 evidenziano infatti come il 70% del consumo avvenga sul posto, il 10% a domicilio con la delivery e il 20% con il take away. Non solo, l’80% degli ordini avviene in modalità omnichannel: tramite app (9%), con il 75% dei clienti che sceglie di consumare sul posto mentre il 25% fa take away; kiosk interattivi (61%) e delivery (11 per cento).
L’apertura di nuovi ristoranti creerà circa 500 nuovi posti di lavoro nel 2023, che si aggiungeranno ai circa 1.500 a febbraio 2023, ed entro cinque anni verrà raggiunta la soglia dei 5.000 occupati.