Pierfrancesco Zanchi ha trasformato una passione personale in un’impresa e un brand. L’imprenditore, proveniente dal mondo delle competizioni sportive racing, non riusciva a trovare nel mercato un’acqua di cocco in bottiglia che presentasse caratteristiche avvicinabili a quelle del prodotto fresco e alla fine si è impegnato personalmente per capire se la sfida fosse realizzabile. La risposta è affermativa. Partendo dal cocco tailandese Nam-Hom, che si ottiene nella sperduta regione del Ratchaburi, e lavorando la materia prima senza zuccheri aggiunti, senza conservanti, senza pastorizzazione e processando il cocco a freddo, mantenendo così inalterate le proprietà nutritive del frutto, ha realizzato Junoon, con un branding dedicato a Giunone, dea della rinascita. Nulla viene aggiunto, nulla viene tolto.
Lanciata poco più di un anno fa, nel maggio 2018, Zanchi racconta del feedback positivo giunto da tutti gli amanti del prodotto. “Mi hanno detto: questa sì che è vera acqua di cocco”, spiega a Pambianco Wine&Food. Il processo di lavorazione viene tutto svolto in Tailandia e vede coinvolti gli stessi coltivatori delle piante.
La distribuzione di Junoon è stata affidata a Ki Group, che ha inserito il prodotto in circa 300 punti vendita. Oggi l’acqua di cocco di Zanchi si trova in quattro canali specializzati: l’horeca (con un occhio di riguardo per i locali healthy a cominciare da quelli che propongono il poke), le palestre, l’e-commerce diretto e con food delivery (in partnership con Glovo) e la gdo specializzata nel bio con la catena Bio c’ Bon per capofila.
E mentre Junoon si prepara a celebrare la prossima Milano Fashion Week lanciando la limited edition della sua acqua di cocco disegnata da Marcelo Burlon, Zanchi traccia gli obiettivi. “Sono ambizioni, perché questo è un mercato in crescita. Il prossimo anno faremo da un minimo di 500mila a un massimo di 1 milione di bottiglie, che vanno in vendita in gdo a un prezzo suggerito di 3,5 euro a bottiglia. Per il 2019 ci concentreremo sull’Italia, cavalcando l’onda del salutismo, e dal 2020 inizieremo a espanderci in un paio di paesi europei”.