Record di consumo pro-capite di surgelati nel corso del 2020. Secondo i dati di Iias (Istituto italiano alimenti surgelati), lo scorso anno i prodotti surgelati hanno ottenuto risultati molto positivi, con una crescita del 5,5% di consumo rispetto al 2019 per un totale di oltre 896mila tonnellate di prodotti finiti nei freezer degli italiani e un giro d’affari che oscilla tra i 4,4 e i 4,7 miliardi di euro. Un successo che è valso un record di consumo pro-capite di alimenti surgelati per il nostro Paese, attestati a 15,1 kg di media annuale. Determinante, in questa crescita, il risultato del retail, che è aumentato del 12,1% a volume sul 2019. Significativo anche il successo del Door to Door con 100mila tonnellate di prodotto commercializzatee dell’e-commerce, mentre, inevitabilmente, il fuoricasa ha subito uno stop: -37% sull’anno precedente a causa delle chiusure di bar, ristoranti, ma anche mense aziendali e scolastiche.
“Nel 2020 gli Italiani hanno fatto ricorso massiccio ai surgelati in fase di pandemia”, ha dichiarato Giorgio Donegani, presidente Iias. “La maggiore consuetudine domestica con i frozen food ha rafforzato la già positiva relazione di fiducia verso questi prodotti, legata in primis al riconoscimento della loro alta qualità. Nell’anno del distanziamento e dei lockdown si è rafforzata una sempre più positiva cultura degli alimenti surgelati, che sono diventati parte integrante delle nostre abitudini alimentari”. Una scelta “anche ispirata a criteri salutistici, come testimoniano gli incrementi di consumo di verdura e pesce. Anche i dati del primo trimestre 2021 confermano questo trend, con significativi progressi, sebbene non a doppia cifra come nel 2020”.
Nel 2020 anche l’export ha rafforzato la tendenza degli anni precedenti, con un crescente successo dei prodotti surgelati nazionali a beneficio di una pluralità di merceologie, tra cui i piatti pronti, i prodotti ricettati, le paste ripiene e non, che stanno incontrando sempre più l’attenzione del consumatore straniero. Come spiegato nel report, notevole l’apprezzamento avuto oltre confine dalle pizze surgelate, con una crescita tutt’altro che trascurabile registrata in questi anni. La classifica 2020 dei Paesi in ordine di incidenza sull’export di nostre pizze sottozero conferma la Germania al primo posto(19,3% sul totale per valore delle esportazioni di surgelati), seguita dagli Usa (14,1%), eccezione di crescente valore in una top 10 quasi tutta europea. Seguono Francia (13,1%) e due Paesi più “piccoli”, come Svizzera e Olanda (che incidono però rispettivamente per il 7,4% e il 4,1%). L’Europa domina il nostro export, rappresentando da sola l’81,6% per volume e il 77,8% per valore, anche se le pizze italiane raggiungono ormai senza eccezioni i cinque continenti.