L’Italia è l’eccezione che conferma la regola. Nell’anno della pandemia, a fronte di un calo generalizzato dei consumi mondiali di vino pari al 3% a quota 234 milioni di ettolitri (il minimo dal 2002), il Belpaese ha ingranato la marcia, mettendo a segno addirittura una crescita del 7,5 per cento. È quanto emerge dai dati presentati dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, organismo intergovernativo di tipo scientifico e tecnico. In base a quanto emerso, l’Italia è tra i pochi Paesi in controtendenza, distinguendosi non solo per aver registrato un ‘segno più’ in mezzo a tanti ‘segni meno’ (vedi per esempio il -17,4% della Cina o il -6,8% della Spagna), ma anche per aver raggiunto il più alto livello di consumi di vino degli ultimi 10 anni (24,5 milioni di ettolitri).
Questo risultato la rende il secondo Paese europeo per consumo dopo la Francia, rimasta stabile a 24,7 milioni di ettolitri, e terza al mondo, dove il primato è degli Stati Uniti con 33 milioni di ettolitri, rimasti anch’essi in linea con l’anno precedente.
Stabili, o pressoché tali, sono stati anche i consumi in Germania (+0,2% a 19,8 milioni di ettolitri), Regno Unito (+2,2% a 13,3 milioni di ettolitri), Giappone (-0,8% a 3,5 milioni di ettolitri).
Tra gli altri Paesi ad aver registrato numeri sensibilmente positivi, si conta per esempio il Brasile che con un +18,4% a 4,3 milioni di ettolitri ha registrato il più alto livello di consumi dal 2000. Si aggiunge poi l’Argentina, con un +6,5% a 9,6 milioni di ettolitri.
Come anticipato invece, la Cina ha riportato un pesante calo in doppia cifra (-17,4% a 12,4 milioni di ettolitri) dovuto, molto probabilmente, ai particolarmente restrittivi lockdown. In ogni caso, la flessione conferma in realtà un trend già discendente: nel Paese, infatti, la riduzione dei consumi di vino si protrae da tre anni a testimonianza del fatto che la repentina crescita dei primi anni duemila è giunta al termine. Allo stesso modo, anche il Sud Africa ha riportato un -19,4% a 3,1 milioni di ettolitri, il consumo più basso degli ultimi 20 anni probabilmente a causa del fatto che in periodo Covid la vendita di alcool (anche online) è stata vietata per 14 settimane.
Tra i dati principali del settore vinicolo nel 2020, si riporta che la superficie del vigneto mondiale è stimata in 7,3 milioni di ettari, stabili dal 2017; la produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, è stimata in 260 milioni di ettolitri, e quindi in lieve rialzo sul 2019 (+1%) ma un livello leggermente al di sotto della media per il secondo anno consecutivo; mentre le esportazioni si sono contratte in volume, toccando i 105,8 milioni di ettolitri (−1,7%), e in valore, con 29,6 miliardi di euro (−6,7 per cento).