Scendono i prezzi dei terreni in Champagne (-2,26%). Secondo l’analisi dell’agenzia francese Safer, ripresa dal sito specializzato Winenews, nel 2016 la cifra mediamente versata per acquistare un ettaro vitato nella zona della denominazione del metodo classico più prestigioso del mondo è scesa di 30 mila euro rispetto all’anno precedente, per un valore di 1,113 milioni di euro, in controtendenza rispetto all’andamento delle altre zone di produzione, le cui valutazioni sono aumentate dello 0,1% per un valore calcolato di poco superiore ai 140 mila euro l’ettaro.
I fattori che avrebbero spinto al ribasso le quotazioni dei terreni dello spumante francese sono principalmente due: il calo dei consumi interni e le difficoltà registrate dagli esportatori in Gran Bretagna, storicamente il primo mercato di destinazione dello Champagne, ormai sorpassato dagli Stati Uniti. Nel 2016, le vendite di Champagne concluse dai produttori d’oltralpe nel Regno Unito sono diminuite dell’8,7% in quantità e del 14% in valore, per un corrispettivo di 440 milioni di euro. Questo trend ha comportato, di conseguenza, una lieve svalutazione delle proprietà fondiarie.
Lo scorso anno in Francia, secondo i dati Safer, ci sono state circa 9 mila compravendite, equivalenti a 15.580 ettari vitati, per un investimento complessivo di 780 milioni di euro, in calo del -2,6% sul 2015. La crescita maggiore è stata registrata dalla regione di Borgogna-Jura-Beaujolais, pari al +6,8%, davanti alla Loira (+5,8%) e a Bordeaux-Aquitania (+3%). A Bordeaux, terra dei grandi rossi francesi, le quotazioni possono arrivare fino a due milioni di euro per ettaro nella zona di Pauillac e fino a 1,3 milioni a Pomerol, ma le trattative giunte in porto sono scese a 708, il numero più basso dal 2009, con il 16% di terreni in vendita in meno del 2015 e con l’11% in meno di investimenti.