Il Primitivo di Manduria incrementa volumi e valore nel 2021. Nell’anno la denominazione ha realizzato oltre 23 milioni di litri (+2 milioni rispetto al 2020) che equivalgono a più di 30 milioni di bottiglie (+2 milioni) con un fatturato di 195 milioni (+12 milioni).
Facendo un confronto con quanto registrato nel 2020, si evince un rallentamento della crescita. Due anni fa, la dop pugliese aveva infatti registrato oltre 28 milioni di bottiglie pari a più di 21 milioni di litri (+26%) per un turnover di oltre 182 milioni di euro. Nel 2019 il fatturato del Primitivo di Manduria si era attestato a oltre 147,5 milioni, anno in cui aveva messo a segno una crescita del 24 per cento.
In ogni caso, il Primitivo di Manduria è “un vino che non conosce crisi, soprattutto all’estero, con un exploit importante su tutti i mercati nazionali ed internazionali”, afferma Novella Pastorelli, presidente Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. “Ed è proprio l’essere così amato all’estero che fa del Primitivo di Manduria il prodotto sul quale maggiormente si concentrano quotidianamente fenomeni di imitazione e contraffazione. Questo è uno degli scopi principali che persegue il Consorzio di Tutela, ovvero combattere condotte illecite intervenendo con massicce azioni legali in ogni parte del mondo”.
Ad oggi il Consorzio ha intrapreso 64 azioni legali, di cui 35 vinte (le altre sono ancora in corso) in diversi Paesi del mondo: due in Cina, una in Cile, cinque in Spagna, 13 in Italia, una in Sud Africa, una in Germania, una in Portogallo, una in Francia ed è stata sospesa la commercializzazione in Europa di otto marchi depositati presso l’Euipo (l’invalidity division dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale). È stata inoltre inibita “la produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari che utilizzavano in modo non autorizzato la dop Primitivo di Manduria”, aggiunge Pastorelli.
Su questa scia, è stato acquistato dal Consorzio un dominio con la dicitura ‘primitivodimanduria’.