Nei primi sei mesi 2020, il Parmigiano Reggiano dop ha messo a segno una crescita del 6,1% nelle vendite in Italia rispetto allo stesso periodo del 2019. Per la più prestigiosa denominazione nazionale è andata ancora meglio sul fronte export, che ha sfiorato il +12% con oltre 27mila tonnellate esportate.
La crescita più clamorosa ha riguardato il Canada, dove le vendite di Parmigiano Reggiano dop sono aumentate del +153%, ma anche i principali mercati europei hanno evidenziato incrementi a doppia cifra, con la Germania al +16%, il Regno Unito al +15,2%, Belgio e Olanda oltre il +31 percento. Bene anche la Francia, che ha chiuso il semestre con il +7,2 percento. Tra i mercati in discesa compare invece quello statunitense, che però ha limitato il calo all’1,2%, mentre l’Australia ha perso oltre il 25% per ragioni imputabili all’emergenza Covid.
Il balzo tedesco nel semestre ha portato al sorpasso della Germania sulla Francia, dando così a Berlino la prima posizione tra i mercati esteri di destinazione del Parmigiano Reggiano dop, con una quota del 19,6% contro il 19,5% di Parigi. A seguire compaiono gli Stati Uniti (18,2%), il Regno Unito (13,5%) e il Canada (5%).
“Anche in questo momento di crisi e incertezza – ha commentato il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli – il mercato ci ha premiato. I dati dimostrano come la marca forte e ben posizionata verso il consumatore sia stata il vaccino migliore per arginare gli impatti commerciali del Covid. Ora serve la collaborazione di tutti per tutelare il prodotto ed evitare i rischi legati ad un autunno molto incerto sia in Italia che all’estero. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano ha ottenuto ottime performance in termini di vendite, ma che sta anche soffrendo di un eccesso di offerta che ha causato un calo dei prezzi ed una conseguente riduzione della remuneratività per le nostre aziende produttrici”.
All’inizio dell’estate, il Consorzio aveva deciso di ritirare dal mercato fino a 320mila forme per riequilibrare il mercato, sostenendo il prezzo del prodotto. Le forme saranno destinate a una lunga stagionatura, per essere reimmesse progressivamente sul mercato quando sarà possibile ottenere una remunerazione adeguata al prodotto.