Il Parmigiano Reggiano conferma la sua forza anche nel 2021. La preoccupazione, come spiegato dal presidente del Consorzio di riferimento Nicola Bertinelli, era infatti che dopo un 2020 “straordinario“, caratterizzato da un’esplosione dei consumi domestici viste le chiusure imposte dal lockdown, la performance non venisse confermata nel 2021 vista la riapertura dell’horeca. Invece, i numeri del Parmigiano confermano la sua forza, dimostrando quanto il famoso formaggio esca rafforzato, soprattutto grazie all’estero, da questo biennio.
Nel 2021, il giro d’affari al consumo ha infatti toccato il massimo storico di 2,7 miliardi di euro, contro i 2,35 miliardi del 2020. La produzione è cresciuta complessivamente del 3,9% raggiungendo le 4,09 milioni di forme, che rappresentano il livello più elevato nella storia della denominazione.
Nei mercati, il Parmigiano Reggiano ha registrato nel 2021 una quotazione positiva e stabile con una media annua di 10,34 euro al chilo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore), e oscillazioni di prezzo contenute nella forchetta 10,25-10,40 €/kg. Nel 2020 la media era stata di 8,57 €/kg e nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, di 10,76 €/kg.
Come anticipato, l’export è stato e sarà anche in futuro il motore principale della crescita con una quota 2021 pari al 45% (+2,9% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti sono il primo mercato (21% dell’export totale), seguito da Francia (19%), Germania (17%), Regno Unito (11%) e Canada (5 per cento).
L’Italia, di contro, ha registrato una leggera flessione dei consumi a poco più di 89 mila tonnellate pari all’1,3% sul 2020, pur realizzando un +4,5% sul 2019. La gda rimane il primo canale distributivo (51%), seguita dalle vendite dirette dei caseifici che registrano un forte aumento (rappresentano circa il 25%), e dall’industria (14%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. L’horeca rimane invece il fanalino di coda, pur recuperando i volumi attestandosi al 7% del totale rispetto al 2% registrato nel 2020. Il restante 8% è distribuito negli altri canali di vendita.
“Ora che stiamo uscendo da questa fase, dovremo fare fronte ai riflessi di un mercato che è stato tonico ma che potrebbe manifestare – a seguito di un aumento produttivo trainato dai prezzi e dalla domanda – dei problemi di eccesso di offerta”, spiega Bertinelli. “Il piano marketing e i nuovi piani produttivi, deliberati in Assemblea a dicembre 2021, sono i due strumenti principali con i quali ci apprestiamo ad affrontare queste sfide di breve e medio termine per posizionare, ancora una volta, il Parmigiano Reggiano su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo”.