L’emergenza post Covid pesa sui conti dei produttori di Gorgonzola dop. Al punto da indurre le aziende specializzate a ridurre la produzione del numero di forme, onde evitare il rischio di invenduto per un prodotto deperibile e che sconta il calo dei consumi nel canale horeca in Italia e all’estero.
Ad aprile, secondo i calcoli del consorzio di tutela presieduto da Renato Invernizzi, la riduzione quantitativa è stata del 17% e ha spinto al ribasso la produzione dei primi quattro mesi, per un totale di 1.667.533 forme con una diminuzione rispetto all’anno precedente di 54.386 forme (-3,16%). I caseifici associati hanno comunque garantito il ritiro di tutto il quantitativo di latte concordato nei contratti con le proprie aziende agricole, con la conseguenza di dovere vendere il latte corrispondente al calo del 17% della produzione sul mercato spot con ingenti perdite, che graveranno sui conti delle aziende di trasformazione.
In prospettiva, la situazione non è destinata a migliorare, anche perché l’arrivo dell’estate non è alleata dei consumi di Gorgonzola dop per ragioni climatiche. “Ci auguriamo come Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola di tornare ad una normalizzazione dei consumi e continuando a sostenere con le proprie attività i propri consorziati, si auspica che ci sia un graduale ritorno alla normalità”, comunica il consorzio con sede a Novara.