In un solo anno, il giro d’affari del food delivery è aumentato del 56%. Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e di Netcomm, il fatturato a fine anno delle consegne a domicilio di prodotti alimentari sarà pari a 566 milioni di euro, tali da renderlo il primo comparto del mercato online.
Oramai, assicura l’osservatorio, il food delivery è presente nel 93% delle città italiane che contano oltre 50mila abitanti, il 19% in più rispetto al 74% registrato nel 2017. E oggi quasi la metà degli italiani ha la possibilità di ordinare online, ossia il 14% in più rispetto al 33% registrato nel 2017. Lo sviluppo del servizio ha quindi reso fruibile in una larga parte d’Italia i servizi delle principali società specializzate, anche lontano delle “tradizionali” piazze come Milano, che resta la città italiana dove c’è più richiesta di cibo da farsi consegnare direttamente a casa, davanti a Roma e a Torino.
Ancor più in là si era spinta Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, secondo il cui presidente, Lino Stoppani, gli introiti potrebbero moltiplicarsi, arrivando a “un volume di circa 2,5 miliardi di euro”.
In attesa di osservare gli sviluppi del fenomeno, i piatti più ordinati tramite rider sono nell’ordine: pizza, gelato, hamburger, ramen e wok. E secondo un’analisi della piattaforma per la gestione della visibilità online Semrush sulla consegna di cibo a domicilio, la domanda “la cena a casa” supera in Italia di quattro volte le ricerche su Google “cena al ristorante”. Lo studio di mercato, realizzato sulle app di settore più usate, premia in particolare l’applicazione Just Eat, che con una media di 555 mila ricerche mensili, risulta essere nella penisola l’applicazione più cercata tra i servizi di consegna seguita da Deliveroo.