Masi Agricola guarda al 2021 come l’anno per concretizzare tutti quei cambiamenti programmati e già avviati nel 2020, inevitabilmente condizionati dalla pandemia. Partendo dal Masi Wine Bar di Monaco di Baviera, dove tutto è pronto per l’inaugurazione che, confidando in un miglioramento della situazione pandemica in Germania, potrebbe avvenire nei primi mesi del nuovo anno. “La location è pronta nella centralissima Maximilianstrasse, prestigiosa via del lusso internazionale, ed anche il team è al completo, stiamo solto aspettando il momento più opportuno per dare il via a questa ulteriore iniziativa della Masi Wine Experience, progetto con cui la storica azienda della Valpolicella entra in contatto sempre più diretto con i consumatori finali”, spiega l’ad Federico Girotto a Pambianco Wine&Food.

Nel frattempo, la società presieduta da Sandro Boscaini e quotata sul mercato Aim di Borsa Italiana ha rivoluzionato la propria distribuzione in alcuni mercati chiave come Stati Uniti, Germania e Russia. Negli States, il 2020 ha visto il debutto del rapporto con Santa Margherita Usa, a cui sono stati affidati in esclusiva i vini a marchio Masi, Cantina Privata Boscaini e Masi Tupungato, la tenuta argentina del Gruppo con una forte vocazione alla produzione di vini biologici. Inoltre, sempre negli USA si è consolidata la presenza del marchio Canevel, produttore di Spumanti premium che dal 2016 fa parte del Gruppo Masi Agricola: attraverso un solido network di distributori, lo château di Valdobbiadene è entrato con efficacia in una ventina di Stati federali. Oggi Canevel è presente in 25 Paesi esteri. “Siamo soddisfatti di questo risultato, perché nonostante la pandemia siamo riusciti a lavorare bene, espandendo la presenza geografica del brand Canevel”, precisa Girotto. Intanto in Germania ha preso il via il rapporto con Eggers & Franke Holding, distributore scelto alla fine del 2019, e in Russia con il gruppo Beluga, di cui già si notano i frutti: “Nonostante il cambio sfavorevole euro/rublo, la distribuzione in Russia dei vini Masi è stata potenziata sia nel canale on trade sia anche nell’off trade specializzato, grazie anche alla presenza dei punti vendita a marchio WineLab gestiti da Beluga”, aggiunge Girotto. Infine, un’altra novità del 2020 è l’ingresso di Red Circle Investments, holding che fa capo a Renzo Rosso, nel capitale sociale di Masi con una quota pari al 5 percento.

L’ad Federico Girotto

Sul fronte dei risultati, l’andamento dei primi nove mesi ha risentito del blocco del canale horeca e del travel retail, punti di sbocco preferenziali per i vini di fascia alta e premium come quelli presenti nel portafoglio di Masi Agricola. La società ha chiuso il periodo gennaio-settembre con 35,6 milioni di ricavi, in flessione del 21,8% anno su anno, e con una riduzione di 7 punti dell’ebitda margin, la cui incidenza sul fatturato è scesa dal 16,5 al 9,4 percento. Il terzo trimestre ha però evidenziato dei segnali di miglioramento, potendo contare sulla parziale riapertura dei punti di distribuzione dopo il lockdown primaverile, che ha permesso a Masi Agricola di chiudere il quarter portando il trend progressivo 2020 dal -27% di fine giugno al -21,8% di fine settembre. Inoltre, i fondamentali del gruppo restano solidi, l’indebitamento è stato ridotto rispetto allo stesso periodo del 2019, l’attività non si è mai fermata, grazie anche all’adozione di protocolli di sicurezza particolarmente stretti. E un segnale incoraggiante, in un anno segnato dal Coronavirus, arriva dalla vendemmia 2020, che si è conclusa con un livello qualitativo molto alto, accompagnato da una produzione quantitativamente in linea con quella del recente passato. Infine, i mercati monopolisti, come ad esempio il Canada (prima destinazione estera dei vini di Masi Agricola), hanno operato con continuità e non presentano rallentamenti.

In prospettiva, la strategia distributiva di Masi Agricola non è destinata a cambiare perché, afferma l’ad Girotto: “I vini premium si distribuiscono principalmente nell’ horeca, canale di riferimento per i nostri livelli qualitativi. Attendiamo pertanto la ripartenza del nostro ambito naturale. Piuttosto, nel frattempo continueremo a lavorare per una sempre maggiore omogeneità di rappresentazione della marca e di segmentazione dell’offerta in chiave omnicanale. Abbiamo infatti notato che i ‘muri’ tra i diversi canali sono sempre più sottili e permeabili, di conseguenza è necessario che ci sia una forte omogeneità in termini di posizionamento e di comunicazione internazionale, affinché il percepito del valore dei nostri vini sia coerente a livello globale”.

Masi si appresta ad affrontare il prossimo anno con aspettative migliori. “L’effetto-sorpresa è stato superato. Con il vaccino, tornerà la voglia di uscire, di frequentare i ristoranti e di socializzare. Non torneremo al passato dall’oggi al domani, ma il sentiero sembra instradato in direzione favorevole”, conclude Girotto.