Icam archivia un 2022 in crescita. L’azienda attiva nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao ha chiuso lo scorso esercizio con un fatturato di 207,4 milioni di euro (+10% sul 2021 e +18,3% sul 2020). Di questi, il 60% è generato dal mercato estero, cresciuto nel periodo dell’8,1 per cento. L’Italia, a cui si deve il restante 40%, ha registrato un aumento del 9,1 per cento.
Guardando alle singole aree di business dell’azienda, si evince che il 47% del fatturato è generato dai prodotti a marchio dell’azienda, ovvero Vanini, Agostoni e Icam Professional. Seguono, con il 37%, le private label presenti nella grande distribuzione italiana ed estera. Nel primo semestre 2022 questo canale “ha mantenuto i prezzi stabili verso i consumatori finali per limitare il rischio di ulteriore inflazione”, spiega l’azienda, mentre la seconda parte dell’anno è stata contraddistinta “in maniera più marcata da incrementi generalizzati con un deciso taglio della pressione promozionale”. Chiude, con il restante 16%, la divisione dedicata ai prodotti semilavorati forniti all’industria dolciaria.
Nel periodo, l’azienda, che conta oltre 500 dipendenti, ha acquistato 27mila tonnellate di fave di cacao, di cui il 64% provenienti da agricoltura biologica.
“Nonostante un 2022 caratterizzato da fattori macroeconomici esterni che hanno generato instabilità sui mercati mondiali, inciso sul normale svolgimento delle attività e sui risultati economici della Società – ha dichiarato il presidente Angelo Agostoni – Icam è riuscita a mantenere un trend in crescita grazie all’adozione di misure di revisione dei listini di vendita per far fronte allo sfavorevole scenario congiunturale e ad un piano di contenimento dei costi di struttura”.
Nell’anno, inoltre, Icam è entrata all’interno dell’Un Global Compact Network Italia, la rete che opera per promuovere l’Un Global Compact e i suoi dieci principi su diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione.