Gli italiani hanno riscoperto la categoria dei surgelati, che nel 2020 ha messo a segno il record di crescita (+12,9%), nell’ambito dell’alimentare confezionato, all’interno della distribuzione organizzata. Lo ha evidenziato la ricerca di Iri per Tuttofood, manifestazione fieristica in programma dal 22 al 26 ottobre a Fieramilano in contemporanea con Host Milano e con Meat-Tech.
Iri evidenzia che il food nella distribuzione moderna ha raggiunto a fine 2020 un incremento dell’8,4% a valore e del 7,1% a volume, “beneficiando anche di un travaso dal canale fuoricasa dovuto ai diversi lockdown”, ha precisato Daniele Gilli, direttore commerciale della società di ricerche specializzata in big data, analytics e insight e partner di Tuttofood. Oltre al boom dei surgelati, Iri ha evidenziato un +10,6% a valore per la categoria del fresco a peso imposto e un +5% nell’ambito delle bevande.
Tra i trend più significativi in atto nel retail compaiono naturalmente lo spostamento verso le vendite online e la sostenibilità. Quest’ultima è particolarmente importante, secondo le analisi di Retail Institute Italy, per le nuove generazioni (le cosiddette Gen M e Gen Z), disposte a pagare di più per prodotti “eco” (secondo dati PwC, l’80% dei consumatori è disposto a spendere tra il 5% e il 10% in più per un prodotto a minore impatto ambientale).
I principali gruppi della grande distribuzione stanno modificando offerta e layout degli spazi commerciali per adeguarsi ai cambiamenti in corso. “Le classiche corsie obbligate verranno sostituite da ‘piazze’ aperte e le diverse modalità di acquisto e fruizione del food & beverage sfumeranno in un continuum che va dal consumo in loco, all’acquisto in negozio, al click & collect e delivery fino al commercio digitale” ha precisato Francesco Avanzini, direttore generale di Conad. “Siamo passati dalla lealtà del consumatore per il marchio alla lealtà dell’insegna verso il consumatore, cui rendere disponibili più canali di acquisto, e dovremo puntare a un’esperienza multisensoriale di qualità, complementare agli altri canali in cui privilegiare prodotti più ordinari” ha aggiunto Giorgio Santambrogio, ad di Gruppo VéGé.