Se la famiglia Faro avesse un colore sarebbe il verde. Questa è una storia di imprenditoria del Sud, sana, solida e sostenibile. Una famiglia siciliana che in due sole generazioni ha costruito un piccolo ‘impero verde’ che da oltre 20 milioni di euro di fatturato. Le piante innanzitutto, nella zona di Risposto, in provincia di Catania con un vivaio (Piante Faro) grande oltre seicento ettari e che ha fatto di questo brand la realtà europea più importante per vendita di piante mediterranee e subtropicali. E pensare che Venerando, il capofamiglia, ha iniziato cinquant’anni fa vendendo arance e propagando qualche pianta per seme e per talea nel garage di casa. I due figli, Mario e Michele, hanno seguito le impronte paterne ma, al contempo, hanno trovato il loro spazio, differenziando, o per meglio dire, allargando il green business di famiglia. Questo è il core business dell’azienda e, ad anno non ancora concluso, registra ricavi per oltre 17 milioni di euro.
Mario si è dedicato al turismo con la creazione di Radice Pura, cinque ettari di terreno, 3.000 specie di piante, una banca dei semi e strutture dedicate all’accoglienza congressuale e a eventi privati che creano introiti per 1,8 milioni di euro. Un vero parco botanico ai piedi dell’Etna che è anche la sede del Radice Pura Garden Festival, la Biennale del giardino del Mediterraneo che sarà visitabile fino al 19 dicembre prossimo.
Con la madre Carmela si prende cura anche dell’Eco-Resort Donna Carmela (una dedica di Venerando all’amata moglie), un boutique hotel immerso tra le migliaia di piante della realtà florovivaistica che conta 29 stanze di diverso stile e grandezza. Tra le ultime arrivate ci sono i lodge, esempi di bioarchitettura totalmente integrati tra alberi e piante di natura tropicale e i profumi degli agrumi siciliani. Prossime tappe sono una seconda piscina e la spa. C’è anche Villa Venerando, una palazzina di metà ‘800 indipendente per soggiorni più lunghi, con piscina e discesa a mare private e personale dedicato. Nonostante lo stop dovuto all’emergenza sanitaria, il 2021 della ricettività targato Faro si chiude con un fatturato oltre 2 milioni di euro.
“Nulla è lasciato al caso dalla nostra attività principale abbiamo preso le materie prime anche per la linea cosmetica presente in hotel”, spiega a Pambianco Wine & Food Mario Faro. “Così come le nostre conoscenze agronomiche e botaniche sono al centro del lavoro di Piergiorgio Alecci, lo chef del ristorante Donna Carmela, che propone una cucina fortemente orientata sul vegetale. Presto arriverà anche la formula bistrot per un approccio più easy, ma già dalla colazione si ha una panoramica del mondo Faro a tavola: le mandorle, gli agrumi, i grani antichi, la frutta, le marmellate, tutto proviene dal verde che ci circonda”.
Michele, invece, ha dato vita a una realtà vitivinicola, piccola ma di prestigio, sul Monte Etna, zona Solicchiata, versante nord del vulcano. Si chiama Pietradolce ed è una boutique winery da un milione di euro circa di ricavi che fin dalla sua nascita, nel 2006, ha raccolto consensi di critica e di pubblico. “Anche qui nessuna scelta avventata – racconta Michele – primo l’acquisto di un podere e delle terra per cominciare a produrre e solo in seguito la costruzione della cantina vera e propria. Le decisioni strategiche si prendono sempre insieme. Ci unisce la passione e il metodo per quello che facciamo e non ci sono vie di mezzo: intrapresa la direzione si va avanti senza ripensamenti”. Ecco così che l’azienda oggi conta circa 25 ettari vitati, tra cui un patrimonio di vigne prefilosseriche, che arrivano fino a 900 metri di altezza. L’obiettivo è quello di lavorare sempre meglio sulle zonazioni “e di fare del buon Carricante anche sul versante Nord (la zona d’elezione dell’uva Carricante è il versante est, ndr)”.
La cantina, terminata tre anni fa, è per lo più ipogea, pensata per risparmiare energia attraverso il fotovoltaico e la coibentazione dei locali. Inoltre accoglie i visitatori in un percorso di arte e natura: all’interno i materiali sono il ferro, il legno e la roccia vulcanica, plasmati anche da artisti di fama internazionale come Alfio Buonanno e Giorgio Vigna. All’esterno, all’altezza della sala di degustazione, c’è un giardino pensile voluto dallo stesso Michele .”Volevo anche qui un esempio della passione e della sapienza della mia famiglia e ho riunito piante, fiori e alberi tipici del vulcano, specie endemiche che in molti casi esistono solo qui. Inoltre è posizionato sopra l’area di imbottigliamento e questo ci consente di non dover ricorrere alla climatizzazione nei locali di lavoro. Il verde è il mio mondo e io stesso sono l’agronomo di Pietradolce, conosco i vigneti pianta per pianta”.