Martin Foradori Hofstätter guarda al Trentino e lancia il suo primo Trento Doc, bottiglia prodotta in seimila pezzi – “ma con il 2022, abbiamo già quadruplicato” – la cui progettualità ha inizio nel 2017 con l’acquisizione dei vigneti. “Stiamo muovendo i primi passi senza la pretesa di scalzare chi c’è da molto più tempo di noi afferma Foradori Hofstätter – ma con l’acquisizione di Maso Michei c’erano i presupposti e li abbiamo colti”. Da qui il battesimo, al prossimo Vinitaly, di Michei Extra Brut, Chardonnay in purezza con affinamento in bottiglia di 48 mesi. Primo passo nel mondo delle bollicine a cui seguirà, a breve, un’altra creazione, ma di Pinot Nero.
Un percorso che per Hofstätter significa diversificazione, perché, come ha sottolineato lo stesso imprenditore: “Crescere in Alto-Adige è complicato; i vigneti sono pochi e le uve sono blindate, noi abbiamo raggiunto quello che la terra ci consente di fare”. E allora ecco che il 2022, sostanzialmente stabile, si è chiuso con un fatturato da 10 milioni di euro ottenuto con 850mila bottiglie, il 60% delle quali di vino bianco, vendute soprattutto in Italia (75-80%), con l’Alto-Adige al 12% e la Grande distribuzione al 10 per cento.
Mentre per quel che riguarda l’estero, “i nostri primi mercati sono Stati Uniti e Germania, con il Texas in forte espansione. Di più non possiamo fare, non abbiamo le forze, e il prodotto, per conquistare il mondo”, ha spiegato Martin Foradori Hofstätter, aggiungendo che “sono certo si può migliorare e magari si possono ritoccare i prezzi, ma con tutti i rischi del caso, perché al richiamo del super-lusso preferisco il sano equilibrio”.
Detto questo, la via della crescita, per la realtà di Termeno sulla Strada del Vino, potrebbe arrivare proprio dal neonato Trento Doc e dalla Mosella “che sta andando molto bene, ora vale il 7% del nostro bilancio, e dove ci siamo allargati con altri vigneti e nuovi vini. Qui possiamo crescere, ma prima dobbiamo capire dove puntare e come”. C’è poi il progetto alcol free “che produciamo in Germania e sarà un capitolo molto positivo e dove mi sto divertendo”.
Il tutto mentre il 2023 “è partito molto bene. Ora aspettiamo come si muove il turismo, ma soprattutto guarderemo ai movimenti dei costi delle materie secche, perché questo è il vero augurio”.