Non solo Italia per la Milano Wine Week, che in quest’edizione 2019 ha puntato anche sull’internazionalizzazione con ospiti prestigiosi. Tra le cantine protagoniste, presenti con masterclass e verticali, Domaine de la Romanée Conti, champagne Salon, Perrier-Jouët Belle Epoque e per ultima, ospitata dalla cucina di Francesco Mascheroni, executive chef di Armani/Ristorante, Hennessy.
Il marchio di proprietà Lvmh ha portato in Italia il suo vivere il cognac in tre declinazioni diverse. Una per ogni etichetta. A raccontarlo è stato Maurice-Richard Hennessy, ottava generazione della famiglia e ambasciatore Hennessy nel mondo, partendo da un coctkail per l’Hennessy V.S, proseguendo per un bicchiere on the rocks per Hennessy X.O e finendo con un sorso in purezza per Hennessy Paradis Imperial. Bottiglie che sono il risultato di un lavoro collettivo perché, come ha sottolineato lo stesso Maurice-Richard Hennessy, “nell’area ci sono oltre 75mila ettari di vigneti condotti da circa 4mila coltivatori, 1.700 dei quali sono conferiscono a Hennessy”. Un numero significativo, perché in realtà: “La produzione dei vigneti di proprietà garantisce appena lo 0,5% della produzione, motivo per il quale, sono impiegati in sperimentazioni i cui risultati noi piccoli produttori impieghiamo”. Sì perché anche Maurice-Richard Hennessy è un vigneron, uno di quelli che permette alla maison francese una produzione stimata in oltre cinquanta milioni di bottiglie per un fatturato, sempre ipotizzato, di circa un miliardo di euro.
Quel che è quasi certa, è la misura della riserva: “Nell’ordine delle 4/500 mila botti in quercia da 350 litri”. Il che, tradotto in bottiglie, significa almeno 200 milioni di unità pronte in caso di annate storte. Il tutto in attesa di celebrare nel 2020 il 150 anniversario di Hennessy X.O (extra old), assemblaggio ottenuto da acquaviti della Grande Réserve invecchiate per oltre dieci anni che Maurice Hennessy aveva creato nel 1870 esclusivamente per la sua famiglia e per gli amici intimi, ma che in breve tempo divenne il cognac più venduto al mondo.
Fabio Gibellino