Anno record per Henkell Freixenet che, “nonostante le grandi sfide, è stato estremamente positivo”, come ha commentato il CEO Andreas Brokemper. La divisione dedicata al mondo del vino e degli spirits del tedesco Oetker Group, e particolarmente celebre per le sue bollicine (tra cui quelle del brand Mionetto), ha archiviato il 2021 con ricavi a quota 1,3 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto l’anno precedente. Inoltre, secondo Iwsr, società che realizza analisi dati nel campo degli alcolici, l’azienda è oggi “leader di mercato per il Cava in 98 Paesi, per il Prosecco in 34 Paesi e degli spumanti in 29 Paesi”.
Nel 2021, il brand Freixenet “ha venduto per la prima volta oltre 100 milioni di bottiglie – spiega il CEO – mentre Mionetto è cresciuto di un impressionante 33% a 35 milioni di bottiglie. Henkell anche nel 2021 è cresciuto a doppia cifra, trainato dai mercati internazionali (+21%, principalmente in Austria e Australia)”.
Nell’area Dach (Germani, Austria e Svizzera) il gruppo ha registrato ricavi stabili a 464 milioni di euro, mentre nell’Europa occidentale, il secondo mercato del gruppo per importanza (che raccoglie Uk, Spagna, Francia, Italia, Benelux e Scandinavia), ha toccato i 402 milioni (+16,9 per cento). L’Europa dell’est ha invece riportato ricavi a 240 milioni in crescita del 16 per cento, l’America ha fatto +26,1% a 169 milioni mentre l’Asia/Pacific ha registrato una flessione del 6,8% a 39 milioni.
Per quanto riguarda il 2022, “sarà decisivo l’impatto economico della guerra russa in Ucraina”, si legge nella nota ufficiale. In questo contesto, “il fattore decisivo sarà la padronanza dell’intera catena di approvvigionamento. Tutto sommato, l’anno 2022 ci presenterà enormi sfide”, commenta il CEO. Nonostante ciò, “vediamo opportunità nella continua tendenza verso consumi di qualità superiore. Li vediamo in particolare in marchi forti come Freixenet , Mionetto e Henkell a livello internazionale, nonché con Fürst von Metternich e Wodka Gorbatschowin in Germania”. Infine, “sebbene vi siano segnali di indebolimento della pandemia, non è ancora possibile prevedere in modo definitivo se sarà così e cosa significherà per l’economia e il comportamento di acquisto. Sullo sfondo delle attuali incertezze, difficilmente è possibile una previsione affidabile per l’intero anno”.