Frescobaldi firma un 2018 da record arrivando a 119 milioni di ricavi, con una crescita del 13% rispetto ai 105 milioni registrati nel 2017. Questi numeri dipendono principalmente dall’export, che incide per circa il 70%, e sono accompagnati anche da una redditività importante che, pur non ufficializzata, è stimata a oltre il 35 percento. “Abbiamo ottenuto un risultato di gruppo molto importante”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato del gruppo Marchesi Frescobaldi.
A dettare il passo, in termini di crescita, sono stati i mercati asiatici (+27%), quelli nordamericani (+15%) e, forse un po’ a sorpresa, anche l’Italia, con un +14% messo a segno lo scorso anno. Per un totale di 12 milioni di bottiglie vendute in 90 Paesi nel mondo, alle quali vanno aggiunti i proventi di ristorazione, punti vendita e prodotti agricoli. “Siamo cresciuti con tutti i brand, soprattutto con quelli top”, sottolinea il CEO del gruppo Frescobaldi, che comprende anche Ornellaia, Masseto e Luce.
Per il 2019, ha continuato Geddes da Filicaja: “Ci aspettiamo un consolidamento, non pensiamo a una crescita importantissima, un po’ perché l’anno è complicato, poi perché arriviamo dal grande salto del 2018”. Nel frattempo l’inaugurazione della cantina di Masseto, prevista il prossimo aprile, è sempre più vicina: “Però quest’anno vi abbiamo già vinificato”. Evento che è stato preceduto, lo scorso 8 marzo, dalla presentazione di una nuova bottiglia. Si chiama Aurea Gran Rosé ed è un blend di Syrah e Vermentino. Vendemmia e produzione avvengono presso la Tenuta Ammiraglia, che è sì nel cuore della Maremma, ma che si trova anche a soli 20 chilometri dal mare. La posizione firma la personalità di un vino che punta a conquistare nuove fette di mercato, soprattutto oltreoceano, e che in Italia è ovviamente distribuita nelle migliori enoteche (e ristoranti) con prezzi che partono dai 38 euro per il formato standard, 90 euro per il magnum e 200 euro per il Jéroboam.