Insieme è meglio, soprattutto se l’obiettivo è donare maggior unitarietà e forza al vino più rappresentativo di un’intera regione. Come anticipato nello speciale dedicato all’Abruzzo sul numero di settembre-ottobre di Pambianco Wine&Food, ora è ufficiale: anche il Montepulciano d’Abruzzo prodotto a nord, quello Docg delle Colline Teramane, nonché i vini commercializzati sotto il cappello della Doc Controguerra, saranno tutelati da un unico Consorzio, ovvero il più grande Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.
Se 20 anni fa, quando nacque la prima Docg abruzzese, la necessità era quella di evidenziare le differenze presenti nel bicchiere, ma anche nell’approccio al mercato, dei produttori teramani, quasi antitetiche rispetto a quelle dei cugini delle province meridionali, oggi, pur nel rispetto delle singole esigenze, quelle stesse motivazioni che portarono alla presenza di due distinti consorzi sono venute meno.
“Unirsi al Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo significa credere nella collaborazione tra i diversi attori della produzione vitivinicola abruzzese, ciò che in un passato non troppo lontano sarebbe stato inimmaginabile”, afferma Enrico Cerulli Irelli, produttore e ultimo presidente del Consorzio che ora confluirà in quello presieduto da Alessandro Nicodemi. “Sono da sempre convinto che l’unione faccia la forza”, conferma il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “La viticoltura regionale sarà ulteriormente rafforzata da questa nuova sinergia e il Consorzio con la Docg Colline Teramane e la Doc Controguerra andrà ad arricchire di nuove sfaccettature il racconto dello straordinario territorio e dei vini che ne derivano”.
La fusione dei due Consorzi – da una parte i 100 milioni di bottiglie della Doc Montepulciano, dall’altra le 600mila bottiglie della Docg Colline Teramane Montepulciano – avviene in concomitanza dell’attuazione di quello che è stato ribattezzato il “Modello Abruzzo” e che contempla anche l’introduzione delle appellazioni provinciali: Colline Teramane, Colline Pescaresi, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti, nonché l’introduzione della sottozona San Martino sulla Marruccina nel caso del Montepulciano d’Abruzzo Doc. Una filosofia che, quindi, consente di andare incontro alle identità territoriali, come nel caso di quella teramana, valorizzando i tanti volti della viticoltura presenti in questa regione. Rimarranno, quindi, distinte le specifiche attività di promozione e valorizzazione dei vini, a partire dall’anteprima dedicata al Montepulciano d’Abruzzo Docg in programma da giovedì 29 febbraio al sabato 2 marzo 2024.