Lo stop agli eventi sta spingendo gli operatori specializzati nel banqueting a studiare le formule possibili per affrontare quella che Michele Pepponi, fondatore (con Silvia Sperduti) e ceo del gruppo Enoteca La Torre, definisce come: “Una traversata nel deserto. Una volta superata, le persone avranno una voglia enorme di convivialità, di stare insieme e far festa. La sfida più difficile, per le nostre aziende, è arrivare in fondo al deserto, farsi trovare pronti e vivi all’appello del 2021, consapevoli che nessuno dei nostri collaboratori va lasciato indietro. Perché le nostre aziende sono insiemi di professionalità e ogni singola defezione determina un danno”.
Si attende un sostegno statale concreto, ma intanto si corre ai ripari con nuove idee. In Enoteca La Torre, realtà che unisce il banqueting con la ristorazione, l’idea sviluppata da Silvia Sperduti è stata quella del format Elt prêt-à-porter, un banqueting domestico studiato su misura e confezionato in box per delivery. “Il nostro valore aggiunto – precisa Sperduti, a capo della direzione creativa – è sempre stata la creazione di un’esperienza. Perciò non avremmo mai potuto affrontare il delivery soltanto con il cibo, perché avremmo avuto troppa concorrenza”. Così hanno aggiunto allestimento floreale, packaging da esposizione, set up della tavola, servizio di mixology e assistenza con video call per realizzazioni su misura.
Dove si può arrivare? “L’obiettivo è di arrivare a costruire un vero e proprio concetto di evento prêt-à-porter, fino a mini-eventi per due sole persone gestibili attraverso quelle che abbiamo denominato Eat me Box e che verranno utilizzate per proporre anche gli aperitivi tra amici e i virtual meeting con consegna a domicilio. Abbiamo perciò trasformato l’evento in formula delivery, nel quale il cibo costituisce soltanto una parte della nostra offerta”, precisa Sperduti.
Il gruppo Enoteca La Torre aveva chiuso il 2019 con 7,6 milioni di consolidato, con un incremento di oltre il 20% anno su anno, realizzati attraverso la ristorazione con l’omonimo stellato Michelin a Roma in Villa Laetitia e con il country club super esclusivo La Macchia a Capalbio, ma anche nel catering/banqueting con una business unit dedicata. La novità del 2020 è La Dogana, beach club a Capalbio, in fase di apertura con una piccola revisione rispetto al progetto iniziale. “Faremo il servizio in spiaggia, che non era previsto, e il cocktail bar one-to-one. Non sarà un anno in cui generare profitti, ma è fondamentale dare il via alla nuova impresa”, conclude Pepponi.