La start up in soli tre anni è diventata un piccolo impero della ristorazione made in Italy al sapor di sushi. Goodeat Group, fondata da Nicolò Caparra e Marco Perego, oggi conta 340 dipendenti, 16 ristoranti e fatturerà a fine anno 28 milioni di euro, raddoppiando il giro d’affari realizzato nel 2018 (14 milioni), anno nel quale aveva a sua volta raddoppiato il 2017. Un boom realizzato da due giovani imprenditori, 31 anni il primo e 28 il secondo, originari della Brianza e diventati soci d’affari dieci anni fa, quando aprirono il loro primo ristorante giapponese. Risale invece al 2016 la fondazione del format Nima, dalle iniziali dei nomi Nicolò e Marco, che ha dato il via allo sviluppo dell’impresa basata sui concept Pokeria By Nima e Nima Sushi.
E se il 2019 è stato l’anno del boom, con il +100% di ricavi, il prossimo non dovrebbe essere da meno. I progetti di Goodeat Group prevedono infatti dieci nuove aperture a partire dalla metà di questo mese, con Pokeria By Nima all’Orio Center (Bergamo), per poi proseguire con un doppio opening a Bergamo città, una a Brescia, una a Torino, una a Milano e poi altre quattro. Un forte contributo al conto economico del gruppo arriva dal food delivery, con incrementi del 35% ogni mese, tali da generare oggi il 40% del fatturato di Pokeria by Nima e il 7% di Nima Sushi. Il tutto grazie anche a una forte campagna social attraverso Instagram, dove possono contare su 150mila followers. Oggi Nima è il secondo partner italiano di Deliveroo, preceduto soltanto da McDonald’s.
Ora l’Italia comincia a stare stretta a Goodeat Group, che sta preparando la sua prima apertura oltre confine. Dove? La scelta è ricaduta su Ibiza. Nel frattempo, il gruppo ha ottenuto la certificazione internazionale Friend of the Sea, nel rispetto dei principali criteri definiti per la ristorazione sostenibile, utilizzando fornitori e produttori a loro volta certificati. “Consolidare le nostre località di punta, affermare la nostra posizione di leadership nel settore, esportare le nostre idee a livello internazionale è la nostra vision”, sostiene Marco Perego.
Il successo spinge Goodeat ad ampliare la propria sfera non solo uscendo dal confine italiano, ma anche cimentandosi in un ambito molto lontano da quello del sushi e del poke. Si tratta della carne. “La sfida per il 2020 è proprio nel lancio di un nuovissimo format legato agli hamburger che vedrà l’apertura dei primi 3 punti vendita partendo da Milano, capitale indiscussa delle tendenze italiane” conclude Nicolò.