Per Domori il 2018 è stato un anno di crescita, chiuso comunque in perdita. L’azienda del gruppo Illy ha archiviato l’esercizio fiscale con 18,3 milioni di ricavi, in aumento del 10,1% sul 2017, ottenendo un incremento del 6,7% nel mercato retail e arrivando a quota 31% di vendite nei mercati esteri. Inoltre, per la prima volta nella sua storia, Domori è in break even operativo, avendo ottenuto un ebitda positivo per 74 mila euro, ma ciò non è bastato per garantire profitti, avendo totalizzato una perdita pari a 427 mila euro. È invece migliorata la posizione finanziaria netta, passata da -4,4 milioni di euro del 2017 a -3,45 milioni di euro del 2018.
In una nota, Domori ha dichiarato che l’obiettivo del 2019 consiste nel pareggio di bilancio e nell’avvio dell’integrazione con Prestat, azienda britannica da 7 milioni di sterline di fatturato acquisita a marzo con l’intenzione di avviare sinergie soprattutto dal punto di vista produttivo, con le forniture di cioccolato Domori destinato alla produzione di praline, specialità di Prestat.
Durante l’assemblea di approvazione del bilancio, è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione. I vertici sono invariati: il fondatore Gianluca Franzoni resta presidente, Federico Marescotti è confermato alla vice presidenza e Andrea Macchione all’incarico di amministratore delegato. Tra gli altri quattro consiglieri va segnalato l’ingresso di Lamberto Vallarino Gancia, ex presidente di Federvini ed ex titolare del gruppo vinicolo Gancia, in aggiunta a Giacomo Biviano, Leonardo Felician e Anna Illy.