Nel delivery, in Europa, c’è un primo contratto collettivo nazionale del lavoro, che però vede la firma di una sola organizzazione sindacale. L’intesa è stata raggiunta il 16 settembre tra AssoDelivery, associazione a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats, e il sindacato Ugl (Unione Generale del Lavoro). Un accordo che non porta pace nel comparto, come dimostrano le proteste emerse dalle altre organizzazioni sindacali e in particolare da Cgil, Cisl e Uil, da cui arriva una sonora bocciatura.
“È un momento storico” ha invece dichiarato Matteo Sarzana, presidente di AssoDelivery. “Per la prima volta la contrattazione collettiva raggiunge il mondo del lavoro autonomo introducendo compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione e molti altri diritti, mantenendo allo stesso tempo la flessibilità e la premialità che cercano i lavoratori del settore”.
Tra i punti previsti dal contratto, compaiono un compenso minimo di 10 euro per ora lavorata, l’incentivo orario di 7 euro anche in assenza di proposte di lavoro, un sistema premiale pari a 600 euro ogni 2000 consegne effettuate. Inoltre, sono imposte le dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme, quali indumenti ad alta visibilità e casco per chi va in bici, che saranno sostituite rispettivamente ogni 1.500 e 4.000 consegne. E poi: coperture assicurative contro gli infortuni e per danni contro terzi, formazione con particolare riferimento a sicurezza stradale e alla sicurezza nel trasporto degli alimenti, divieto di discriminazione, pari opportunità e tutela della privacy, principi che caratterizzeranno il funzionamento dei sistemi tecnologici delle singole piattaforme, contrasto al caporalato e al lavoro irregolare, ovvero un insieme di iniziative per contrastare la criminalità; diritti sindacali, ovvero una quantità stabilita di giornate e di ore destinate ai rider che assumono il ruolo di dirigenti sindacali.
L’industria del food delivery, secondo i dati comunicati da AssoDelivery, impiega circa 500 addetti, almeno 30 mila rider e ha sostenuto ulteriori 30 mila occupati nella filiera, tra ristoratori e fornitori, i quali traggono beneficio da questo nuovo business che nel 2020 genererà circa 750 milioni di fatturato aggiuntivo per il settore della ristorazione italiana, come rilevato dal Politecnico di Milano.