In Italia è nota soprattutto per Freschello, il brand del vino più venduto in assoluto nella grande distribuzione tra quelli disponibili in vetro e in fascia entry level. Tuttavia, il mercato domestico oggi rappresenta poco più del 25% nei ricavi complessivi di Cielo e Terra, società di Montorso (Vicenza), che nel 2018 ha incassato 48,5 milioni di euro mettendo a segno un incremento del 17% in valore e del 4,7% in volume, principalmente per effetto degli aumenti di prezzo legati alla scarsità della vendemmia 2017. “Quest’anno, nonostante il calo del prezzo medio generale, continueremo a crescere in volume e anche in valore – spiega a Pambianco Wine&Food il general manager Luca Cielo – grazie a un ulteriore incremento del 20% all’estero. L’obiettivo minimo è superare la soglia dei 50 milioni di ricavi”. Cielo e Terra sta infatti gradualmente aumentando il livello del prodotto, come dimostra il lancio della linea Bericanto focalizzata sui vini più tipici del territorio.
La maggioranza (51%) di Cielo e Terra appartiene a Cantina Colli Berici, fondatrice con la cantina di Colognola ai Colli della società Collis Veneto Wine Group. Quest’ultima realtà è a sua volta proprietaria di Cantine Riondo, mentre la Cantina di Colognola dispone di una quota del 40% di Casa Vinicola Sartori. L’ingresso di Cielo e Terra nel mondo cooperativo di Cantina Colli Berici fu deciso per ragioni di reperimento della materia prima. “Eravamo imbottigliatori puri e non avevamo terreni, pertanto abbiamo scelto di unire le forze con Colli Berici, che invece li aveva, vendendo la maggioranza ma mantenendo la gestione dell’azienda. I risultati ci hanno dato ragione”, racconta Luca Cielo, sottolineando come dai 20 miliardi di lire di fine anni 90 oggi Cielo e Terra stia incassando (in euro) quasi cinque volte tanto. E negli ultimi dieci anni è stata l’accelerazione dell’export a fare la differenza. L’incidenza sul fatturato complessivo partiva dal 10% mentre a fine anno potrebbe arrivare a sfiorare l’80% con Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia per principali destinazioni oltre confine.
I marchi gestiti da Cielo e Terra sono Famiglia Cielo (brand di punta per l’estero in termini di ricavi), Casa Defra’, Cent’anni, Freschello, Terre Allegre ed Ekuò, quest’ultimo parte di un progetto solidale fondato su un prodotto bio. Bericanto è l’ultimo inserimento ed è stato ideato, spiega Luca Cielo, “per valorizzare ancor di più il prodotto dell’area Colli Berici e vuole rappresentare il meglio del nostro territorio. Puntiamo ad affermarlo nel consumo fuori casa”. Le prime due referenze sono un Pinot grigio di fascia medio/alta e un Prosecco doc selezionato, a cui nei prossimi mesi si aggiungeranno due etichette nel mondo dei vini rossi. I marchi di proprietà rappresentano il 90% circa della produzione, a cui si aggiunge una parte minoritaria di private label.
L’aumento della produzione in corso, sostenuto dall’export, ha spinto Cielo e Terra a investire in una seconda linea di imbottigliamento che le permetterà di curare prodotti a marginalità superiore e con packaging particolari. “Grazie al lavoro di mio cugino Pier Paolo Cielo, specializzato nello sviluppo di nuovi prodotti, stiamo aumentando la qualità dei vini e ci inseriamo all’interno di trend innovativi. A tutto ciò si accompagna l’impegno nella produzione sostenibile, perché siamo stati i primi a introdurre nel mondo vinicolo i principi Kaizen della Lean production, per contenere gli sprechi attraverso un processo di miglioramento continuo”, afferma Luca Cielo. I risultati sono una riduzione generale di imballaggi, del consumo di acqua utilizzata, del peso delle bottiglie e un incremento dell’impegno per l’ottimizzazione delle risorse, con l’utilizzo della carta consapevole e il recupero del sughero. È in arrivo per l’azienda la certificazione Bcorp.