Sarà un turismo prevalentemente italiano quello che frequenterà la Sicilia durante l’estate, ma l’isola pare comunque in fermento, anche senza le presenze internazionali che rappresentavano la maggioranza dell’occupazione nei suoi hotel di fascia alta. E gli chef sono attratti di conseguenza dalle opportunità che si stanno aprendo in buona parte del territorio regionale, in particolare nelle località di mare.
Un primo esempio riguarda Pino Cuttaia, che oltre a riaprire La Madia nel centro storico di Licata, raddoppia la sua presenza con l’inaugurazione (il 26 giugno) di Uovodiseppia in riva al mare, presso il lido Miramare. Si tratta di uno spazio creativo dove lo chef, che vanta le due stelle Michelin dal 2009, propone gli storici piatti de la Madia in versione pop e al tempo stesso dei piatti di ‘mare e fuoco’ che portano avanti il tema della cucina domestica di alta qualità partendo da ingredienti semplici, se non addirittura considerati ‘poveri’.
Ma se per Cuttaia si può parlare di un secondo outlet nella stessa città, il secondo caso, quello di Giancarlo Perbellini, rappresenta l’ingresso in Sicilia di uno chef che ha conquistato il successo al nord, partendo da Verona per poi arrivare anche a Milano. La località scelta è Bovo Marina, in provincia di Agrigento. Il bistrot si chiama Locanda Perbellini al Mare e ha aperto il 20 giugno, nello spazio precedentemente occupato da una trattoria a gestione familiare. Ed è stato creato in sinergia con la struttura ricettiva Luna Minoica Suites and Apartments, con alle spalle la riserva naturale di Torre Salsa. Cinquanta coperti tra interno ed esterno, la Locanda proporrà una decina di piatti a pranzo, carne esclusa, e un menù completo per la cena. I vini in carta sono in buona parte della Cantina Luna Sicana, azienda vitivinicola di proprietà della struttura ricettiva. Il resident chef, dopo la fase di avvio seguita in prima persona da Perbellini, sarà Nicolò Agostini, già alla guida del ristorante La Pergola in Bahrain, con cui lo chef ha interrotto la consulenza a marzo.
Il terzo caso è quello di uno chef di origine siciliana che apre a casa, dopo essersi imposto prima a Roma e poi a Milano e Venezia. Si tratta di Filippo La Mantia, palermitano, che ha organizzato il team impegnato nel rilancio dello storico Bar Billè di Messina, ristrutturato secondo un progetto di Piero Lissoni e rilanciato sotto la nuova proprietà di Miscela d’Oro, azienda messinese del caffè. Il rilancio della struttura comporta 24 nuove assunzioni. “Insieme col nuovo team ho riesplorato la mia cucina, dandole una chiave di lettura dove l’innovazione incontra la tradizione, affinchè il cliente si possa identificare in un preciso luogo”, ha dichiarato La Mantia alla stampa siciliana. Oltre alla ristorazione, l’offerta gastronomica proporrà colazione, gelati, cocktail.