Intesa Sanpaolo e Urbani Tartufi hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’accesso al credito delle aziende facenti parte del processo distributivo del marchio umbro, nato nel 1852 con sede a Sant’Anatolia di Narco, in provincia di Perugia, e diventato punto di riferimento del settore per tartufi, funghi e prodotti tartufati sui mercati mondiali. Particolare attenzione è stata riservata alle realtà locali dell’Umbria per le quali è stato stanziato un plafond di 10 milioni di euro al fine di finanziare, spiega una nota, investimenti a lungo termine anche valorizzando il ricambio generazionale e i giovani imprenditori del settore.
L’obiettivo dell’accordo è di favorire il supporto finanziario agli imprenditori agricoli che intendono realizzare nuovi impianti e/o ampliamenti tartufigeni aderendo al progetto Truffleland, creato nel 2017 da Urbani Tartufi per valorizzare la biodiversità attraverso il rilancio di una filiera sostenibile. Un intervento che rientra nelle iniziative che la banca ha messo in atto a supporto degli investimenti legati al Pnrr e di cui potranno beneficiare le aziende agricole distribuite su tutto il territorio nazionale.
È previsto, inoltre, un servizio di consulenza ai coltivatori per l’analisi chimica e fisica di terreno, la redazione del progetto per la realizzazione o l’ampliamento di una tartufaia e per la realizzazione dell’impianto. Infine, Urbani Tartufi, ha sottolineato l’amministratore delegato Giammarco Urbani, “si impegnerà ad acquistare tutti i tartufi raccolti al prezzo corrente di mercato con pagamento immediato”.
Grazie al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo, in cui rientra l’accordo, la banca vuole agevolare l’accesso al credito dei coltivatori segnalati come strategici dal capofiliera, dedicando soluzioni finanziarie che possano facilitare, in particolare, gli investimenti destinati alla realizzazione di progetti di impianto delle tartufaie. A livello nazionale sono già stati attivati 800 contratti che hanno coinvolto 20mila fornitori, per un giro d’affari complessivo di 95 miliardi di euro.