Avvicinare il consumatore al brand e diffondere la cultura del caviale. È questo l’obiettivo che si è posta Cru Caviar, la prima realtà produttrice di caviale di Beluga in Italia, con il lancio dell’Experience. In occasione dei 50 anni di attività nel mondo dell’acquacoltura della famiglia Bettinazzi, il marchio di caviale ha infatti deciso di aprire al pubblico le porte del suo stabilimento di Goito (Mantova) e, tramite la Cru Caviar Experience, dare vita a un’attività immersiva a contatto con il mondo degli storioni: si parte quindi da una visita guidata dagli esperti dell’azienda lungo le rive degli allevamenti fino ad immergersi insieme a questi pesci ancestrali all’interno della vasca tattile. Ogni visita si conclude poi con una degustazione guidata dei prodotti a marchio.
“Attraverso questa attività vogliamo in primis dare più visibilità al brand e non c’è quindi nulla di meglio del portare il consumatore all’interno della nostra realtà dove è inoltre presente uno shop di proprietà (attivo da luglio 2023, ndr)”, racconta a Pambianco Wine&Food Domenico Meduri, AD di Caviar Import, società cui fa capo il marchio. “Inoltre, vogliamo promuovere la cultura dello storione che è ancora poco conosciuta”. L’obiettivo, in termini di ricavi, è far sì che l’esperienza, unitamente alle vendite dirette del negozio, arrivi a rappresentare a regime il 5% dei ricavi complessivi.
Oltre al brand Cru Caviar, distribuito praticamente solo in Horeca, la società produce caviale per private label e vende la carne di storione per un giro d’affari complessivo che nel 2022 ha sfiorato quota sei milioni di euro. “Quest’anno dovremmo consolidare questo risultato”, prosegue l’AD. “Parlo di consolidamento in quanto abbiamo registrato un grosso balzo rispetto al 2021 quando generavamo 3,6 milioni di euro. Un salto da ricondurre all’importante richiesta del nostro prodotto e dal fatto che questa richiesta è stata intercettata grazie alla maturazione degli storioni”.
L’export genera il 65% dei ricavi con una presenza diffusa che va dalle Americhe all’Unione Europea fino a Far East ed Australia. “Tra le aree su cui vogliamo spingere di più c’è la Svizzera, primo Paese per consumo pro capite di caviale”.
Tra i prossimi investimenti c’è inoltre la volontà di riunire le diverse attività aziendali in un unico luogo. “Noi siamo un’azienda diffusa (sono infatti quattro gli stabilimenti tra Lombardia e Veneto, ndr) e, dal punto di vista logistico, vogliamo riunire la parte commerciale, amministrativa e produttiva, fatta ovviamente eccezione per gli allevamenti, nel mantovano”.