Ha venduto la prima bottiglia di vino a giugno 2019, per poi chiudere l’anno con 200mila euro di ricavi. Nel 2020 il business è esploso e a fine dicembre è arrivata a 2,6 milioni, mettendo a segno un balzo del +1300 percento. Ora per Etilika, piattaforma di e-commerce specializzata su vini e distillati, è arrivato un round di finanziamento necessario per sostenere un business plan che prevede 4,5 milioni di ricavi a fine anno, da realizzare attraverso una serie di investimenti: sviluppo sui mercati esteri, miglioramento dei processi di logistica, aumento della presenza sui media e delle campagne di marketing, potenziamento del catalogo e sviluppo della sezione horeca.
All’appello ha risposto un gruppo di business angels, da cui Etilika ha raccolto 400mila euro in sole due settimane. Inoltre, è stata avviata con Mamacrowd una campagna di crowdfunding con l’obiettivo fissato a 500mila euro, che si chiuderà tra oltre un mese e, senza troppa pubblicità, si è avvicinata al traguardo dei 350mila. “Ora andremo in accelerazione per chiudere rapidamente raggiungendo il massimo obiettivo”, racconta a Pambianco Wine&Food il ceo e co-fondatore Michele Trotta, esperto di digital con oltre 25 anni di esperienza nel mondo web (nel 1996 creò Flashnet, uno dei primi internet provider italiani).
Con Trotta c’è Marco Guerrini, esponente di una holding presente nel business vinicolo da oltre cinquant’anni. Proprio l’esperienza della famiglia Guerrini si è rivelata fondamentale nel rapido decollo della startup, nata come società a se stante e non come business unit collegata, ma che ha naturalmente potuto utilizzare tutte le relazioni consolidate della società che ha sede a Roma.
Quali sono le caratteristiche distintive di Etilika rispetto ai concorrenti? Trotta ne indica quattro. La prima è il catalogo esclusivamente italiano nei vini fermi, mentre qualche referenza internazionale compare nell’ambito bollicine e distillati. “Abbiamo così rinunciato a una quota di business potenziale, ma lo abbiamo fatto per essere portabandiera dell’eccellenza italiana nel vino, pensando che fosse più interessante poter proporre i nostri vini all’estero che non fare il contrario”, precisa. La seconda è la competenza. “Partivamo dall’expertise di Guerrini e dalle assegnazioni importanti di grandi vini italiani già acquisite negli anni. Abbiamo completato il tutto creando un team di sei sommelier, con grande attenzione verso le scelte destinate ad ampliare il catalogo. Vogliamo arrivare a 4mila referenze italiane di livello eccellente”. La terza è la scelta della logistica interna, risultata determinante per accompagnare una crescita rapida e inaspettata come quella del 2020. La quarta è la reputation raggiunta tra consumatori competenti e altospendenti. “Abbiamo avviato un programma di recensioni certificate, superando in un anno le 4.200 recensioni. Per capirne la portata, basti pensare che il leader italiano dell’e-commerce, presente sul mercato da dieci anni, ne ha 5mila”, precisa Trotta.
Nato con un focus prevalente sul canale b2c, Etilika punta ora a inserirsi in quello b2b, attualmente fermo per ragioni collegate alla pandemia e alla chiusura degli esercizi pubblici. “Sono però convinto che il cambio di approccio in atto nell’horeca possa rappresentare una grandissima opportunità di sviluppo. I ristoranti hanno sempre meno risorse per acquistare vini da mettere in cantina, i distributori fanno sempre meno credito per ovvi motivi, e quindi la tendenza della ristorazione è fare ordini più piccoli, e farli online. La crescita maggiore potrebbe essere proprio in quest’ambito”, scommette Trotta.