L’enotour in Trentino tra i vigneti di Conti Bossi Fedrigotti è un’esperienza che si può certamente definire unica, per la presenza sui terreni che danno vita al celebre Fojaneghe, primo blend bordolese realizzato nella storia del vino italiano (per poi essere arricchito da una piccola quota di Teroldego), delle trincee della Grande Guerra.
A Isera, tra le postazioni d’artiglieria e le grotte scavate dai soldati austriaci per controllare l’avanzata delle truppe italiane posizionate ad Ala, oggi fortunatamente regna la pace e si coltivano le viti di Cabernet, Pinot Nero, Merlot e tutte le altre varietà che l’azienda convenzionalmente fondata nel lontano 1697, anno della prima vendemmia, continua a produrre per poi affidarle ai tecnici del gruppo Masi Agricola, con cui nel 2007 ha siglato un accordo di collaborazione enologica e commerciale.
Lo sviluppo in atto nell’enoturismo ha spinto la famiglia Bossi Fedrigotti, oggi rappresentata dalle sorelle Isabella (giornalista e scrittrice) e Maria Josè, a spostare la sede aziendale dalla piana di Rovereto, dove a Maso San Giorgio conserva un “polmone verde” di vigneti a breve distanza da Mart e Stazione ferroviaria, alle alture del maso Fojaneghe, che nel frattempo è stato attrezzato come spazio di ristorazione, degustazione e punto di partenza per le visite in tenuta. La costruzione di una pista ciclabile storica, già prevista dalla provincia autonoma di Trento e il cui percorso attraverserà le proprietà di Bossi Fedrigotti, promette ulteriore impulso alle iniziative in quello che Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, definisce come ‘lo Chateau dell’azienda’.
“L’apertura al pubblico di Maso Fojaneghe è un primo passo – afferma Maria Josè Bossi Fedrigotti – per comunicare una wine experience che qui si fa da oltre 300 anni. In Vallagarina purtroppo c’è poco in termini di ospitalità e strutture alberghiere, soprattutto se si paragona la zona di Isera e Rovereto con l’Alto Adige dove per i turisti c’è solo l’imbarazzo della scelta. La posizione però, a pochi chilometri dal Lago di Garda, è strategica. Una volta avviato il progetto di ristorazione e degustazione, inizieremo a pensare a una guest house”.
Dalle cantine di Conti Bossi Fedrigotti escono mediamente 100 mila bottiglie l’anno con sette referenze, di cui 30 mila sono di Mas’est, blend di uve tipiche locali come Marzemino e Teroldego con leggero appassimenti, e circa 20 mila dell’iconico Fojaneghe. L’azienda è composta da tre tenute per oltre 30 ettari di terreno vitato tra Rovereto, Isera-Fojaneghe e Sant’Antonio a Pomarolo. L’Italia è il primo mercato, a seguire i Paesi di lingua tedesca e il Canada. Si tratta quindi di un’azienda-boutique che produce poco e negli anni ha fatto ordine tra le etichette, sacrificandone cinque dall’ingresso di Masi a oggi, perlopiù monovarietali, cercando di innovare la tradizione enologica trentina aumentando la qualità e uscendo a prezzi superiori alla media, come dimostra lo spumante metodo classico Trentodoc “Conte Federico”, proposto a un prezzo enoteca di 20 euro a bottiglia.