Ventesima vendemmia di Alta Langa e trentennale dall’impianto del primo vigneto sperimentale dedicato. Così Enrico Serafino, storica cantina fondata nel 1878 e dal 2015 in seno al portfolio degli americani Krause, proprietari anche della cantina Vietti e della squadra di calcio del Parma, si prepara a vivere un 2021 celebrativo per una denominazione, quella del metodo classico piemontese, che, come ha spiegato Nico Conta, presidente dell’azienda con sede a Canale (Cn), “per noi è estremamente importante, considerando un’incidenza sul fatturato del 50% e che sarà confermata anche nel 2022”.
E proprio dall’Alta Langa, ha spiegato il manager a Pambianco Wine&Food, passa il rilancio di un’azienda che, come ha spiegato lo stesso Conta “nonostante sia focalizza sul canale tradizionale come ristoranti e bar più ancora che enoteche, è riuscito a superare il momento storico nonostante le criticità del distanziamento sociale, che avrebbe potuto avere effetti devastanti, ma che in realtà ha registrato numeri che si sono dimostrati e si dimostrano più positivi del previsto”.
Così, i 2,1 milioni di euro ottenuti con 183mila bottiglie nel corso del 2020, “quest’anno possono contare su un incremento dell’80% e, rispetto allo stesso periodo del 2019, su un +20 per cento, con una crescita generata in egual misura da Italia ed export”. E in questa performance, come detto, “un ruolo importante l’hanno avuta le cuvée più prestigiose di Alta Langa come il pluripremiato Zero, primo pas dosè in assoluto della denominazione, e lo Zero 140 che è il non dosato più affinato sul mercato con quasi 12 anni sui lieviti”.
Guardando alla carta della cantina, che vanta tutti i grandi bianchi e rossi della tradizione piemontese, dal Barolo al Barbaresco, dal Gavi al Roero Arneis, Enrico Serafino a oggi comprende ben sei metodo classico, dei quali tre pas dosè, un blanc de blancs, un blanc de noirs e due rosé. Il tutto per un bilancio che quest’anno è previsto a quota 3,3 milioni di euro con 250mila pezzi venduti su 350mila prodotti, mentre, per il 2022, come ha anticipato Nico Conta, “ci aspettiamo di salire a 3,7 milioni di euro con 280mila bottiglie vendute”, aggiungendo che, “il tutto con l’entrata a regime di nuovi vini fermi come il cru di Gavi Monterotondo Poggio della Rupe e il cru di Barolo Meriame; e a questi si aggiungerà anche il lancio di una nuova cuvée speciale di Alta Langa”.