Nel 2021 il settore dei vini da investimento ha registrato prezzi in crescita, dalla Francia all’Italia fino ai distillati, con un riflesso positivo sui volumi d’affari delle principali case d’aste italiane e internazionali. E per il 2022, quali sono le attese? L’abbiamo chiesto ai responsabili di dipartimento delle principali case d’aste italiane e in sintesi le loro attese svelano un moderato ottimismo per le prossime aste in calendario.
Dopo risultati in decisa crescita, Pandolfini, che nel 2021 ha generato complessivamente nelle sei aste, di cui due a tempo e solo online, un volume d’affari di 3,8 milioni di euro (2,5 milioni nel 2020), si è aggiudicata anche un ruolo centrale a livello internazionale. “La larghissima maggioranza dei lotti aggiudicati – spiega Francesco Tanzi, responsabile del dipartimento – è avvenuta al telefono e tramite la piattaforma Pandolfini Live, sulla quale hanno operato compratori da tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina passando per Francia, Regno Unito, Svizzera, Olanda, Germania, senza dimenticare la forte e significativa presenza italiana”. Per Tanzi “il mercato enologico non ha risentito della congiuntura economica globale anzi si è rafforzato ed è cresciuto enormemente portando le cifre delle aggiudicazioni a valori mai visti prima”.
Per il futuro l’esperto ritiene che “il trend di questi anni si possa riflettere in una richiesta che continuerà ad essere elevata, visto l’aumento della domanda a livello globale e la produzione che, per la tipologia di lotti proposti nelle nostre aste, rimane sempre molto contenuta”. Il 2022 “dovrebbe vedere anche il ritorno di un importante segmento di acquirenti che negli ultimi due anni si è fermato a causa della pandemia, cioè l’alta ristorazione. Tutti questi particolari ci portano a ritenere che il 2022 possa essere un anno non solo di conferma dei risultati raggiunti, ma di ulteriore aumento delle quotazioni”. Pandolfini ha in programma di rendere ancora più agevole la partecipazione da remoto e tornare ad organizzare importanti degustazioni con partner nazionali e internazionali di primo livello in concomitanza delle aste live, al fine di continuate a consolidare la leadership nel settore.
Sentiment positivo anche per Luca Martini, direttore dipartimento Vini Pregiati e da Collezione di Cambi Casa d’Aste, costituito nel 2019 e nel 2021 ha raggiunto un volume d’affari di 1,27 milioni di euro più che raddoppiato rispetto al 2020. “Il mercato del vino, specialmente nelle aste – spiega Martini – è in forte crescita con un aumento consistente di investitori e con la certezza che vada ad incrementare ancora di più nel 2022 e da parte nostra ci aspettiamo un mercato abbastanza frenetico alla ricerca soprattutto dei grandi nomi, ma non solo: il trend sembra anche quello di voler diversificare l’investimento cercando di mettersi in cantina più bottiglie possibili anche di piccole produzioni”. Per Martini l’obiettivo della casa d’asta rimane quello di offrire ai propri clienti prezzi accessibili, cercando di soddisfare le richieste di mercato proponendo però non solo le solite etichette blasonate. Per le prossime aste Cambi ha già affidamenti con diverse bottiglie dalla Francia (soprattutto Bordeaux) e dall’ Italia (in particolare Toscana) e anche nella sezione distillati “troveremo numerosi lotti di Whisky e Cognac per accontentare i gusti di tutti”, conclude Martini.
Guido Groppi di Finarte, presente nel segmento vini e distillati dal 2019, nel 2021 ha organizzato quattro aste per un valore complessivo di aggiudicato di quasi 600.000 euro, un volume d’affari doppio rispetto al 2020. “Nel 2022 organizzeremo quattro aste e la prima si svolgerà a Roma il prossimo 24 marzo”, spiega Groppi. “Il nostro obiettivo per quest’anno è di avvicinare non solo i collezionisti e i mercanti, ma anche il pubblico dei semplici appassionati, che possono scoprire nelle aste una miniera di tesori, vini non rari ma di grande qualità, vini da invecchiamento affinati alla perfezione e pronti da bere subito: a questo scopo, nelle due settimane precedenti le aste organizzeremo delle degustazioni aperte al pubblico nelle sedi di Finarte a Milano e a Roma”.
Aste Bolaffi conferma anche per il 2022 quattro aste e di cui due smart dove vengono proposti, in modalità internet live sul sito, vini più accessibili economicamente, di piccoli produttori selezionatissimi, sempre di ottima qualità e altrettanto rari ma non quotati nel circuito delle aste internazionali. “Per il 2022 – dichiara Luisa Bianconi, responsabile dipartimento Vini pregiati e distillati – siamo molto ottimisti e ci aspettiamo grandi risultati perché in questi due anni di pandemia il mercato dei fine wine and spirits non si è mai fermato e anzi alla fine del 2021 abbiamo raggiunto realizzi mai visti anche prima del 2020. Ci auguriamo quindi che la tendenza continui, sia per i vini, principalmente italiani e francesi, sia per i distillati, in particolar modo i whisky”, conclude Bianconi.
Per Gelasio Gaetani d’Aragona, responsabile di Wannenes “la ricerca dei vini da investimento, e in particolare dei distillati da collezione come asset a lunga durata, sta coinvolgendo sempre più persone, che vedono in questo segmento del mercato dell’arte un elemento di forte stabilità. Il nostro proposito è quello di ampliare, nelle due aste del 2022, sempre più la nostra platea di clienti già molto forte a livello internazionale, perché riteniamo che il dipartimento Wine & Spirits possa ancora avere ampi margini di crescita”.