All’alleanza tra Starbucks e Nestlé per la distribuzione dei caffè e di altri prodotti, Coca Cola risponde entrando nel business delle caffetterie. La multinazionale della bibita più diffusa nel mondo ha rilevato per 5,1 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) la proprietà della catena britannica Costa, presente in 32 Paesi del mondo con circa 3.800 locali ed entrata con successo anche nel giro del self service con 8mila macchinette del caffè. Il tutto per un giro d’affari superiore a 1,2 miliardi di sterline, pari a circa 1,34 miliardi di euro al cambio attuale, con un margine operativo di 238 milioni di sterline, equivalenti a 265 milioni di euro.
A vendere è stata la società britannica Whitbread, che aveva a sua volta acquistato Costa nel 1995 pagandola 19 milioni di sterline, quando aveva soltanto 39 store.
Il presidente e CEO di Coca Cola, James Quincey, ha commentato l’operazione sottolineando come le bevande calde fossero uno dei pochi segmenti del beverage nel quale la società non disponesse di un brand globale. “Costa ci dà accesso a questo mercato, con una piattaforma del caffè veramente forte”, ha sottolineato Quincey. L’azienda ha sede a Dunstable, nel Bedfordshire, e venne fondata nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa. Si tratta del primo player britannico nel mondo del caffè e della seconda catena mondiale dietro a Starbucks.