Cimbali vara il rebranding nel 2023. La realtà specializzata nella produzione di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria ha infatti presentato, in occasione della fiera Host, la nuova ragione sociale Cimbali Group (e non più Gruppo Cimbali), un logo completamente rivisitato e due nuovi colori sociali – l’ottanio e il rame – simbolo delle meccaniche calde e fredde del business.
La nuova vision, fanno sapere dall’azienda a cui fanno capo i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio,, traccia le linee guida anche di un approccio più integrato al business, in cui il focus dell’offerta non è più solo la macchina per caffè espresso, ma anche e soprattutto i servizi a valore aggiunto che un professionista o un coffee lover acquista nel momento in cui sceglie un prodotto Cimbali. Tra le ultime novità, infatti, c’è il Global Remote Service Program, in collaborazione con TeamViewer, un software di connettività che permette un’interazione da remoto con la macchina per ottimizzare il servizio post-vendita e la customer experience.
La notizia arriva pochi giorni dopo l’annuncio dell’acquisizione di Vassalli Service, distributore di Cimbali Group in territorio svizzero da oltre 60 anni e operante nel settore della vendita e riparazione di macchine professionali per caffè, bevande a base di latte e attrezzature dedicate alla caffetteria.
Cimbali Group punta a chiudere un 2023 con ricavi in aumento rispetto ai 219,6 milioni di euro di ricavi del 2022. “Dovremmo chiudere il 2023 con una crescita double-digit”, spiega a Pambianco Wine&Food Andrea Clerici, group business director di Cimbali Group. “Abbiamo avuto una prima parte dell’anno estremamente solida, poi – come tutti del resto – abbiamo avvertito un mercato rallentato. Ciò, comunque, non ha impattato il nostro trend di crescita anche se, certamente, si fa più fatica”.
La crescita è guidata dall’estero, che genera oltre l’85% dei ricavi e dove il gruppo è presente con 12 filiali. Più nello specifico, l’Europa genera il 60% dei ricavi (Italia compresa), seguono l’Asia Pacifico al 20%, e Middle East – Africa e Americhe entrambe al 10 per cento.
In termini di prodotto, le macchine tradizionali valgono più della metà del risultato complessivo, mentre il resto è suddiviso tra macchine super automatiche e servizi e ricambi.
Considerando i segmenti di business, quello che “sta crescendo di più e prevediamo crescerà di più è l’office, ma ciò è anche legato al fatto che è un’area in cui stiamo iniziando a entrare adesso”. L’Horeca continua poi a far la parte del leone rappresentando i 3/4 del fatturato e, all’interno di quest’area, “l’hotellerie d’alto di gamma è quella su cui ci stiamo concentrando di più ed è quella su cui investiamo maggiormente”, conclude Clerici.