Gli investimenti effettuati in termini di incoming, con le missioni commerciali svolte durante l’anno e con il sostegno di Ice, sono stati premiati. La diciannovesima edizione di Cibus si è chiusa ieri, giovedì 10 maggio, con un nuovo record di affluenza e soprattutto con la sensazione, diffusa tra i 3.100 espositori, di una mostra più internazionale, in grado di rivolgersi a un bacino di utenza europeo ed extraeuropeo nonostante i limiti logistici legati a una sede fieristica di provincia.
Si puntava a superare quota 80mila e i numeri definitivi, lanciati dall’organizzazione di Fiere di Parma, testimoniano l’obiettivo raggiunto: gli ingressi sono stati circa 82mila. “La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica – ha dichiarato in una nota il CEO Antonio Cellie – perché conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali”.
Alle trattative commerciali si è accompagnato un fitto programma di eventi e convegni nei quattro giorni di Cibus. Quello organizzato da Iri (Information Resourches Inc.) e dedicato a “Le Nuove Frontiere del Food” ha confermato lo spostamento dello stile di vita dei consumatori italiani verso i concetti di benessere e food safety, accompagnato però dalla voglia di sperimentare nuovi gusti e sapori e dalla ricerca di gratificazioni personali. Per ogni 100 euro spesi in prodotti confezionati di largo consumo in Gdo, oltre 68 sono destinati ad alimenti e bevande. Per sostenere e valorizzare il made in Italy alimentare, Coldiretti e alcune industrie alimentari italiane hanno dato vita a Filiera Italia, una nuova realtà associativa che difende i valori comuni dell’identità territoriale e il “saper fare” nazionale. E il trend del 100% made in Italy ha spinto diverse aziende a creare linee specifiche o a convertire totalmente la produzione all’utilizzo di materie prime esclusivamente italiane, per intercettare una richiesta del consumatore domestico. La lotta alle fake news alimentari ha invece spinto i Giovani di Federalimentare a creare il sito Osservatorioalimentare.it per mezzo del quale sarà possibile segnalare o chiedere informazioni su fake news sospette, che saranno analizzate da un team di esperti. L’associazione confindustriale presieduta da Luigi Scordamaglia ha come di consueto tenuto a Cibus la sua assemblea nazionale annunciando che il fatturato delle industrie alimentari per il 2018 punta a 140 miliardi di euro, con un export lanciato verso i 34 miliardi.
Cibus torna nel maggio del 2020, ma il prossimo anno in concomitanza con Vinitaly ci sarà Cibus Connect, la manifestazione creata per offrire ai buyer legati al vino una finestra contemporanea nel mondo food.