Dopo soli nove mesi, cala il sipario sull’esperienza della Citè Internationale de la Gastronomie di Lione. La notizia arriva dalla Francia. Si tratta della conseguenza dell’emergenza sanitaria, che ha contribuito ad affossare i conti del progetto, soprattutto riducendo il numero di potenziali visitatori, tale da non coprire più i costi di gestione.
L’inaugurazione risale allo scorso ottobre, cinque mesi dopo l’affidamento al gruppo Eiffage dello storico complesso del Grand Hotel Dieu, con tanto di opera di bonifica e ristrutturazione privata di un edificio di forte valore storico. Si sarebbe dovuto trattare della prima tappa di un percorso che avrebbe portato nei prossimi anni all’inaugurazione di altri tre poli di cultura gastronomica in altrettante città francesi. Invece il polo, che avrebbe dovuto segnare il punto di svolta per il richiamo turistico della città di Paul Bocuse, non riaprirà e il futuro dell’immobile è incerto.
“Davanti a queste difficoltà, alle incertezze sugli sviluppi economici e turistici futuri, e nonostante tutti i nostri sforzi per salvaguardare il progetto, abbiamo deciso di non riaprire la Citè, e di interrompere definitivamente la sua attività”, si legge nel comunicato ufficiale degli organizzatori, i quali auspicano che nei 4mila metri quadri occupati da museo, laboratori didattici, di ricerca gastronomica e bistrot, si possa tornare a ospitare progetti legati alla cultura enogastronomica.