Leonardo Di Caprio investe in Champagne diventando azionista di Telmont, maison fondata nel 1912 e parte del gruppo Rémy Cointreau. Una scelta che si sposa con le vedute green dell’attore, da sempre in prima linea sulle questioni legate alla sostenibilità, in quanto Champagne Telmont si è posto l’obiettivo di ridurre drasticamente il proprio impatto ambientale, il che “mi rende un investitore molto orgoglioso”, ha detto Di Caprio. L’ammontare dell’investimento non è stato, tuttavia, reso noto.
Nello specifico, la maison di champagne vuole convertire i propri vigneti a un’agricoltura 100% organica entro il 2025 e assistere i propri viticoltori partner nella piena conversione dei loro vigneti entro il 2031. Una mossa particolarmente forte e decisiva per la regione Champagne, dove attualmente meno del 4% dei vigneti dispone della certificazione organica.
Inoltre, l’azienda ha deciso di usare solo energia elettrica rinnovabile e ha eliminato il trasporto aereo di merci per la propria fornitura e distribuzione, annunciando che selezionerà i trasportatori in base al loro punteggio in corporate social responsibility.
Da giugno 2021, Telmont ha poi eliminato le box regalo, in quanto “il miglior packaging è il no packaging”, come recita una nota. A ciò si aggiunge la scelta di eliminare l’utilizzo delle bottiglie trasparenti a favore di bottiglie verdi realizzate all’85% con vetro riciclato.
L’investimento fa anche da cartina tornasole al successo che le bollicine, non solo francesi, stanno riscontrando negli ultimi mesi. Lo Champagne, dopo un 2020 nero in cui ha visto, causa pandemia, le proprie vendite a picco, nel 2021 ha ripreso a correre con spedizioni che hanno raggiunto i 322 milioni di bottiglie, pari a un incremento del 32% sul 2020, anno in cui sono usciti dalle cantine 245 milioni di bottiglie, in diminuzione del 18% rispetto al 2019.
Di contro, per un investitore contento ce n’è un altro sul piede di guerra. Proprio degli ultimi giorni è la notizia che Brad Pitt ha fatto causa all’ex moglie Angelina Jolie, colpevole, a sua detta, di aver venduto la propria quota di Château Miraval (con cui realizzavano diversi Champagne) acquistato nel 2008 (quando il marito non era ancora diventato ex), al gruppo di wine e spirits Stoli, con base in Lussemburgo, senza il suo consenso. Secondo Pitt, infatti, nessuno dei due avrebbe potuto vendere la propria quota senza l’approvazione dell’altro.