Nel 1919, il giovane commerciante di vini Giuseppe Kettmeir fondava a Caldaro la propria cantina. Cent’anni dopo, Kettmeir è una realtà di primo piano nel panorama vitivinicolo sudtirolese con 420mila bottiglie messe sul mercato e con una particolare specializzazione per lo spumante metodo classico, prodotto in 150mila bottiglie. Dal 1986, l’azienda fa parte del Gruppo Santa Margherita e per la celebrazione del centenario si è mossa tutta la famiglia Marzotto, a capo del gruppo da 177 milioni di ricavi nel 2018. Era presente inoltre Franco Kettmeir, esponente di terza generazione della famiglia e fautore del rilancio della tradizione spumantistica anticamente rappresentativa del territorio e poi andata perduta. Per l’occasione, è stato presentato un logo celebrativo con il segno dell’infinito racchiuso da due leoni rampanti e sormontato da una corona.
“È un grande onore per noi – ha affermato Gaetano Marzotto, presidente del gruppo – aver condiviso con la famiglia Kettmeir questo posto meraviglioso. Crediamo da sempre nel territorio altoatesino, che ci ha dato la possibilità di ottenere un successo straordinario con il Pinot grigio a marchio Santa Margherita. Kettmeir è una piccola nicchia, ha richiesto risorse, noi abbiamo avuto fiducia e le abbiamo offerte”. In particolare, dal 2016, l’azienda di Caldaro dispone di una cantina all’avanguardia non soltanto a livello produttivo, ma anche di sostenibilità. Costruita secondo i principi della geotermia, permette di immagazzinare d’estate quel calore che poi verrà utilizzato per riscaldare durante l’inverno gli uffici, mantenendo al tempo stesso a temperatura uniforme per tutto l’anno i vini in fase di affinamento, con conseguenti garanzie di qualità. Oltre agli spumanti metodo classico, tra le referenze di cui dispone Kettmeir compaiono le Grandi Selezioni, linea composta da Maso Reiner, sulla sinistra-Adige, e più a nord da Maso Ebnicher, che guarda il massiccio del Catinaccio.
“Quella di Kettmeir – racconta l’AD di Gruppo Santa Margherita, Ettore Nicoletto – è una storia di successo, di progresso in tradizione come è il payoff del marchio. Il gruppo ha investito tantissimo negli ultimi dodici anni perché crediamo che rappresenti un nostro pilastro importante, una finestra in Alto Adige, l’anello di congiunzione tra il gruppo e un territorio che ci ha dato grandissime soddisfazioni. Con un po’ di presunzione, con Kettmeir possiamo considerarci come i portabandiera dello spumante metodo classico dell’Alto Adige. Purtroppo i volumi sono limitati, ma speriamo di crescere con giudizio e con prudenza. Amplieremo lo spettro dell’offerta di spumanti e continueremo a lavorare sulle selezioni dei vini fermi”.
La cantina è diventata anche un punto di riferimento per l’accoglienza. Nicoletto afferma: “L’Alto Adige è un territorio che intercetta importanti flussi di turisti e wine lovers, e dobbiamo essere pronti ad accoglierli. Oggi abbiamo uno staff dedicato, un negozio dove accogliere e trattenere i clienti, una cantina tecnologica e accogliente. Ed è importante aver investito in tal senso, perché il vino è molto più buono quando lo assaggi all’interno della cantina e non solo per una questione psicologica. Noi vogliamo che la cantina sia il luogo ideale per degustare la filosofia del marchio Kettmeir”.