Le vendite di Carpineto sono state all’altezza delle aspettative anche durante il terribile 2020. La società toscana, presente in quattro denominazioni regionali (Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano e Maremma), ha confermato il numero di bottiglie del 2019 riducendo di un 5% il giro d’affari rispetto al 2019, chiuso a 16 milioni di ricavi. Un risultato, quello raccolto nell’anno precedente alla pandemia, che ha consentito a Carpineto di piazzarsi al secondo posto nella classifica Le Quotabili di Pambianco dedicata alle small caps, forte anche di un ebitda pari al 21% del fatturato.
“Nel 2020 – racconta a Pambianco Wine&Food Antonio Michael Zaccheo, responsabile vendite e marketing della società di proprietà delle famiglie Sacchet e Zaccheo – abbiamo vissuto da un lato le difficoltà dell’Italia, dove abbiamo dimezzato le vendite in horeca, e dall’altro l’andamento sostenuto dei mercati esteri dove siamo ben inseriti all’interno delle grandi organizzazioni, dalle catene di enoteche ai monopoli di Stato. La lieve flessione dei ricavi è dovuta al fatto che, avendo perlopiù degustato in casa, il consumatore ha preferito acquistare etichette più accessibili. Alla fine, abbiamo comunque venduto più o meno lo stesso numero di bottiglie del 2019”. L’ebitda parrebbe essere migliorato: “Abbiamo tagliato molte spese, dai viaggi alla partecipazione alle fiere di settore. E abbiamo anche bloccato gli investimenti previsti per dare un segnale di austerità. L’obiettivo del 2020 è stato portare avanti le attività aziendali, avendo 70 dipendenti a carico, in attesa di capire le evoluzioni della situazione. E alla fine è andata meglio del previsto” precisa Zaccheo.
L’export genera più del 90% del fatturato di Carpineto e la quota delle vendite oltre confine è in aumento, per effetto della flessione del mercato interno dove l’azienda rifornisce esclusivamente il canale horeca. Il Canada è la prima destinazione estera, davanti a Stati Uniti e Germania. Per l’anno in corso, Zaccheo non si fa illusioni: “Abbiamo posto come obiettivo la conferma del dato 2020 e se ci riusciremo, sarà un successo”.
Progetti futuri? Carpineto si sta guardando attorno e in particolare osserva eventuali opportunità che si potrebbero presentare lungo la costa toscana. “Non dico Bolgheri, dove forse abbiamo perso il treno per inserirci, anche se siamo riusciti a entrare in Alta Maremma con la tenuta di Gavorrano. Ad ogni modo, qualche altra operazione lungo il Tirreno potremmo effettuarla, per rafforzarci ulteriormente. Fuori regione, invece, non credo che arriveremo, perché Carpineto è sinonimo di Toscana e il nostro vitigno di riferimento resta il Sangiovese” precisa Zaccheo. Oltre a Gavorrano, il gruppo dispone di quattro tenute: una a Montalcino, una a Montepulciano e due in Chianti Classico (l’headquarter di Dudda e Gaville).