Il leader italiano del settore vino chiude l’anno con il segno “+”. Cantine Riunite & Civ archivia l’esercizio 2016/17, chiuso al 31 luglio, con 237 milioni di euro, che dovrebbero diventare oltre 580 milioni considerando anche il dato atteso a fine anno del fatturato della controllata Gruppo Italiano Vini, contro i 566 del periodo 2015/16.
La cooperativa con sede a Reggio Emilia ottiene un utile di esercizio di 4,7 milioni di euro destinati a riserva. Tra gli altri dati comunicati dalla società compare un patrimonio netto di 161 milioni di euro, pari al 47% delle risorse complessive, e un cash flow di 21 milioni di euro. Il primo gruppo vinicolo italiano per fatturato conta oggi quasi 1.700 soci produttori di uve e 16 cantine associate in Emilia-Romagna, Veneto e nelle altre regioni d’Italia, con una leadership consolidata nell’ambito delle bollicine di Lambrusco e Pignoletto e una posizione di forza anche nel mondo del Prosecco dove opera con Cantine Maschio. Ai soci viticoltori è stato riconosciuto, per la vendemmia 2016, un prezzo medio di riparto superiore ai 43 euro al quintale.
L’assemblea di approvazione del bilancio si è tenuta venerdì 15 dicembre presso la Cantina di Albinea Canali (Reggio Emilia) alla presenza del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
L’aumento del giro d’affari di Cantine Riunite & Civ è principalmente legato all’export, cresciuto del 6,8% grazie al balzo del 10% negli Stati Uniti, uno dei mercati storici per i vini della cooperativa emiliana, mentre in Europa il dato è in positivo del 3,5% e l’Italia ha confermato il giro d’affari del 2015/16. Tra i vini più dinamici spicca il Lambrusco Ottocentonero, prodotto da Albinea-Canali, con un balzo del 30 percento.
Nell’occasione, sono state rinnovate le cariche sociali con la conferma alla presidenza di Corrado Casoli e alla vice presidenza di Claudio Biondi.