Cantine 4 Valli mette l’Italia nel mirino con il suo vino di punta: Il Poggiarello. Il fiore all’occhiello della realtà piacentina da 13 milioni di euro di ricavi, di cui il 50% generati dal mercato estero, è infatti distribuito principalmente in horeca e soprattutto al nord, “ma la nostra intenzione è di espanderci maggiormente lungo tutta la Penisola”, spiega a Pambianco Wine&Food Giulia Perini, esponente della quinta generazione della famiglia Perini che, insieme alla famiglia Ferrari, guida Cantine 4 Valli fin dalla sua fondazione. Il progetto sta prendendo forma anche grazie alla presenza nelle enoteche Esselunga delle etichette Ortrugo e Gutturnio Gli Spaghi che ha permesso di ampliare la distribuzione, e quindi di trainarla, anche in aree in cui Il Poggiarello, di cui vengono prodotte circa 350mila bottiglie l’anno, non era ancora presente.
Sempre con Il Poggiarello, e nello specifico presso la sua tenuta, viene portato avanti il tema ospitalità in quanto la cantina “è posizionata nella cornice suggestiva delle colline piacentine”, specifica Perini. Attualmente qui vengono organizzate solo degustazioni, ma “stiamo valutando – anche se non sappiamo ancora quando – di ampliarci al discorso bed&breakfast tramite una struttura che già abbiamo a disposizione e che andrebbe ristrutturata ad hoc”.
In portafoglio a Cantine 4 Valli c’è anche la linea Borgofulvia, nata sette anni fa e dedicata ai grossisti. “L’idea – spiega Perini – era quella di proporre una linea di prodotti non per forza legata al territorio di origine, ma trasversale che potesse soddisfare le esigenze dei consumatori: è infatti una linea più fresca e immediata, pensata per bar, ristoranti, apertivi, feste e così via”. La linea d’azione è motivata anche dalla volontà di andare incontro ai più giovani: “per quanto sia vero infatti che in generale si stanno allontanando sempre più dalla bevanda vino, c’è da riconoscere che crescono però gli interessati alla qualità e all’essere informati sui prodotti che bevono”.
Una questione, quella ‘dei giovani’, che è stata quindi portata avanti anche con Il Poggiarello, “per il quale abbiamo fatto un discorso più approfondito inserendo, per esempio, l’indicazione geografica sull’etichetta, oltre al lavoro fatto sulla grafica dell’etichetta con Cecco & Mami o la linea I Volti”. Questo vino è stato infatti oggetto di un restyling lo scorso anno che si inserisce nella volontà dell’azienda di “fare un lavoro di informazione su prodotto, azienda e anche territorio, che rimane spesso in sordina, così da spiegarne anche il prezzo”.
Come anticipato, il 2021 di Cantina 4 Valli si è chiuso a quota 13 milioni di euro di ricavi, e quindi “in linea con le aspettative, in quanto abbiamo recuperato i numeri del 2019”.
Il 2022 è poi “partito abbastanza bene, anche se lo scoppio della guerra ci ha sconvolto i piani. La Russia è un Paese in cui siamo particolarmente esposti soprattutto con il nostro business legato alle private label”. Per l’anno in corso l’azienda ha l’obiettivo di raggiungere quota 14 milioni di euro, di cui il 50% generato in Italia, dove il business è equamente suddiviso tra horeca e grossisti da un lato e gdo dall’altro. La linea 4 Valli, brand storico della cantina, è interamente dedicato a questo canale.
Ai canali fisici si aggiunge l’online, sviluppato in periodo pandemico. “Non abbiamo ancora un nostro e-commerce, ma lo lanceremo a breve”, spiega l’azienda che nel frattempo si appoggia a enoteche online ed e-commerce esterni.